ABBIATEGRASSO – Venerdì 14 dicembre presso l’Istituto Alessandrini di Abbiategrasso si è
tenuta la terza edizione del Convegno su stalking e bullismo dal significativo titolo “Orizzonti e
Scuola verso la Libertà”, evento organizzato dall’associazione “Orizzonti “, guidata dalla Presidente
Gina Arielli. L’associazione dal 2012 organizza incontri ed eventi incentrati sull’informazione alla
legalità, abbracciandone diversi aspetti, dalla mafia fino al bullismo.
L’incontro di venerdì, come si evince dal titolo, ha affrontato il tema del bullismo e delle sue
“nuove” dinamiche. A parlare ed informare i ragazzi, oltre all’Arielli e la preside dell’istituto D.ssa
Aurora Annamaria Gnec,due procuratori d’eccellenza: il sostituto procuratore della Direzione
Distrettuale Antimafia di Milano Dott. Stefano Ammendola e il sostituto procuratore del Tribunale
di Milano Dott.ssa Bianca Maria Baj Macario. Dopo una breve presentazione ed introduzione fatta
dalla Arielli, i due procuratori hanno catturato l’attenzione dei giovani cominciando ad introdurre il
tema dell’incontro, partendo da alcuni racconti personali della propria gioventù, sottolineando così
che il bullismo, per quanto oggi sia molto più ai (dis)onori della cronaca, sia in realtà un vecchio
problema. Ciò che oggi è radicalmente mutato è il campo di azione del bullo, non più ristretto alla
vita reale e quotidiana, ma allargato ai nuovi mezzi di comunicazione e dispositivi tecnologici. I due
procuratori hanno voluto concentrarsi maggiormente sugli aspetti che vedono i ragazzi non solo
vittime, ma attori, sovente inconsapevoli, ma comunque autori di gesti ed atteggiamenti che troppo
spesso rientrano nella violenza, anche se psicologica, comunque una violenza. Questa tematica ha
certamente contribuito a catturare l’attenzione dei ragazzi dell’Alessandrini e del Lombardini,
coinvolgendoli in prima persona e mettendoli al corrente di quali potrebbero essere le loro
responsabilità, qualora dovessero attuare determinati comportamenti che ad un giovane potrebbero
apparire come scherzi o burle, ma che in realtà rappresentano reati e violenze, che giocoforza vanno
a turbare la salute e la libertà di terzi. Molti gli esempi, dalla condivisione di materiali
compromettenti, fino all’accerchiamento e presa di mira di un soggetto da parte di un gruppo,
passando per lo stalking o anche semplicemente dalle prese in giro nei confronti di un singolo
perché “colpevole” di essere diverso, come se la diversità fosse un difetto e non già una qualità da
ricercare ed apprezzare in chi ci sta vicino, perché non potrebbe far altro che arricchirci.
Molti di questi atteggiamenti potrebbero esser compiuti con superficialità e leggerezza, financo da
cosiddetti bravi ragazzi, magari trascinati dalle dinamiche di gruppo. Quindi, l’importanza di questi
incontri, durante i quali professionisti e istituzioni possano informare, formare e anche mettere in
guardia i giovani, ci pare determinante al fine di rendere sempre più consapevoli e preparate le
nostre future generazioni. Concetto poi ribadito dai relatori è stato quello dell’illusione
dell’anonimato in Internet; chiunque confidi in quello per non correre rischi, si sbaglia di grosso. Ci
saranno indagini più o meno facili da eseguire, ma nella stragrande maggioranza dei casi, se non
nella sua totalità, si riuscirà comunque a risalire ai responsabili e complici. In assonanza con le
parole dei procuratori, che spingevano i ragazzi a parlare con gli adulti di eventuali problemi e
violenze senza vergognarsene o temerne le conseguenze, nella parte conclusiva dell’incontro una
ragazza ha voluto condividere la sua esperienza personale, raccontando di come la sua
omosessualità sia stata oggetto di scherno da parte di alcuni; al che il procuratore Ammendola ha
rimarcato la stupidità di queste prese in giro e di quanto sia in realtà vecchia come il mondo
l’omosessualità e di come non fosse degno di scandalo fin dai tempi di Platone, citando alcune frasi
del Simposio del filosofo greco. Un incontro importante e sicuramente formativo per i ragazzi, un
successo per la comunità e per l’associazione, come ci ha confermato la presidente Arielli, sentita
per un commento sull’esperienza: “Un incontro straordinario, forte di questo importante successo,
posso continuare con più determinazione la mia missione. Io ci tengo molto al futuro dei ragazzi,
perché, parlo anche per esperienza personale, sono convinta che il non sapere ci porta a non essere
liberi, al contrario la conoscenza, il sapere ci danno libertà di scelta e quindi, avendola pagata io di
persona, mi batto per la formazione dei giovani con tanto amore e determinazione. Sono felicissima

per il successo e l’utilità dell’incontro, i procuratori sono stati molto umani e comunicativi, oltre che
disponibili, un ringraziamento inoltre a chi ci ha ospitato e a tutti i partecipanti. Il mio impegno e
quello dell’associazione continueranno in questi mesi, cercando di proseguire con continuità questo
percorso di informazione e sensibilizzazione, soprattutto per i giovani”. Luca Cianflone