VERMEZZO – Negli ultimi anni, in Lombardia sono state approvate 25 fusioni di Comuni, sono
stati aboliti 54 Comuni e, allo stato attuale, il numero dei Comuni lombardi è di 1.516.
Con delibera n. 27 per Vermezzo e n. 29 per Zelo Surrigone, di sabato 4 agosto u.s., i due Consigli
Comunali hanno ufficialmente fissato in domenica 30 settembre 2018 la data in cui si svolgerà il
referendum per la fusione: i cittadini di Vermezzo e Zelo Surrigone, infatti, saranno chiamati alle
urne per decidere del loro futuro. “Finalmente, dopo quasi 20 anni, sta per essere concluso il
percorso che altri amministratori avevano cominciato ma che mai hanno portato a termine,
contrariamente a quanto avevano promesso. – afferma Matteo Colagrande, consigliere di
Maggioranza di Vermezzo e membro della commissione fusione per Vermezzo e Zelo –
Questo nuovo cammino porterà vantaggi a tutti i cittadini nell'immediato ma anche nel medio e
lungo termine. Ovviamente, sarà poi compito di chi prenderà in mano le redini del futuro Comune
fuso, far funzionare al meglio la macchina amministrativa … Questa volta, però, con i benefici ed i
contributi che spetteranno ai Comuni fusi e che permetteranno ai prossimi amministratori di avere
più agio nelle scelte per il bene dei cittadini. La fusione, inoltre, darà sicuramente la possibilità di
mantenere e migliorare i servizi per i cittadini grazie alla nuova disponibilità di personale,
uniformare i PGT, porre attenzione sulle aliquote, dar vita alla semplificazione delle procedure,
ottenere risparmi significativi nella fornitura di beni e servizi e per le spese del personale”. Non si
può ignorare come purtroppo da tempo i due Comuni siano in sofferenza per quanto riguarda il
personale ridotto all'osso e le sempre minori risorse economiche (attualmente i trasferimenti da
parte dello Stato sono ormai ai minimi termini) faticando così sempre più a rispondere alla
complessità dei bisogni crescenti: mettendosi insieme, grazie al processo di fusione intrapreso,
potranno superare queste criticità ed avere finalmente dei vantaggi.
La Commissione per la fusione, a lavoro ormai da mesi e guidata dal Presidente Cristian Perversi e
dal Vicepresidente Paolo Giussani, nel rispetto di chi la pensa diversamente e che crede
fermamente nell'individualitá dei 2 comuni, non ha voluto dimenticare la storia e le tradizioni che li
caratterizzano da tempo: per questo, entrambi i Consigli Comunali hanno deciso di scegliere la
forma di fusione con le Municipalità, proprio per mantenere presidi vicini ai cittadini e in grado di
dare risposte alle necessità primarie, in cui i rispettivi rappresentanti svolgeranno le loro funzioni a
titolo del tutto gratuito. “E’ facile comprendere il pensiero contrario di qualche ex amministratore
(ma anche di alcuni attuali) contro il progetto di fusione: certamente per loro è stato molto più facile
e semplice amministrare in passato quando c'erano i floridi contributi alle Unioni e lo Stato
agevolava di gran lunga le amministrazioni locali con i suoi trasferimenti! – afferma Colagrande –
Quel che è certo è che in entrambi i Comuni, tutti i Consiglieri presenti nei relativi Consigli
Comunali tenutisi il 4 agosto 2018, compresi quelli di minoranza, hanno all’unanimità votato a
favore, lasciando quindi intendere la volontà condivisa di tutte le forze politiche a sostenere questa
concreta opportunità di sviluppo del territorio. Ci si chiede, però, se i Consiglieri di minoranza
assenti nel Consiglio Comunale del 4 agosto u.s. sono effettivamente allineati e concordi con quanto
votato dai loro colleghi di lista, oppure esistono divergenze di opinione all’interno delle stesse
minoranze, non ancora chiaramente palesate”. A tal proposito, la stessa Consigliera di minoranza
Filleti Daniela, nominata come membro per la Commissione per la fusione ma trovatasi, col tempo,
in solitaria presenza, ha rimarcato più volte la sua posizione di totale favore per la fusione: “Le
iniziali criticità anche temporali, da me sollevate nel Consiglio Comunale di maggio scorso, sono
state superate così come è stato fondamentale superare personalismi ed assumere, con responsabilità
e coerenza, il ruolo intrapreso nella Commissione. Solo così, mi sono adoperata con serenità,
armonia e spirito collaborativo, affinchè il progetto di fusione possa generare sul territorio unico e
su tutti i cittadini i propri vantaggi sia in termini di maggiori servizi, sia dal punto di vista delle
finanze, per il bene e nell’interesse di tutti”.