VERMEZZO CON ZELO – Martedì 29 gennaio il Consiglio Regionale lombardo ha deliberato il processo di fusione tra i due comuni milanesi di Vermezzo e Zelo Surrigone, dando seguito al referendum popolare di qualche mese fa che aveva sancito informalmente la nascita del nuovo comune Vermezzo con Zelo. Nel prossimo mese i due sindaci, Andrea Cipullo per Vermezzo e Gabriella Raimondo per Zelo, impegnatisi entrambi per il successo del referendum, andranno a decadere; si insedierà un Commissario Prefettizio con il compito di valutare i termini della fusione ed accompagnare i due comuni all’unica elezione di fine maggio.
Alle elezioni di maggio Gabriella Raimondo ha confermato la propria candidatura, Cipullo invece starebbe ancora valutando una sua possibile riproposizione. Per quanto riguarda il gruppo politico “Viviamo Vermezzo” abbiamo sentito la capogruppo Ada Rattaro, la quale ci ha rivelato che quello del  gruppo “Viviamo Vermezzo” non sarà un simbolo presente alle prossime elezioni. Così Ada Rattaro: “Non vogliamo dare la sensazione che non ci sarà più il nostro impegno politico e sociale, la nostra sarà una normale evoluzione, alcune figure rimarranno nella politica, altre al sociale, le nostre attività che durano ormai da 10 anni non andranno a sparire. Avremmo voluto che con la fusione del nuovo comune si ripartisse da nuove figure e schieramenti, dall’altra parte pare invece ci sarà una certa continuità, noi invece vogliamo dare un segnale di rinnovamento e trovare delle nuove soluzione governative per far sì che Vermezzo con Zelo possa cominciare il suo cammino al meglio. E’ necessario, secondo noi, che persone della vita civile si impegnino in prima persona, questo è quello che sto e stiamo ricercando”. Abbiamo inoltre chiesto ad Ada Rattaro una sua valutazione sulla decisione della Regione: “La Regione non era chiamata ad un giudizio di merito sul processo di fusione, ma quello di martedì è stato un atto formale, un prendere atto del voto popolare. Toccherà ora al Commissario entrare nei termini della fusione, nei bilanci e in tutti gli aspetti che una fusione di due comuni coinvolge. Formalmente il nuovo Comune avrà inizio con l’insediamento del Commissario, il quale resterà fino alle elezioni di fine maggio”.
Memori dello scontro durante la campagna per il referendum sulla fusione, abbiamo chiesto una valutazione sulla stessa a distanza di qualche mese.
“Purtroppo è forse passato il messaggio sbagliato, noi non siamo mai stati contro la fusione in sè stessa, come spesso ci è stato ricordato, l’avevamo nel nostro programma elettorale, noi eravamo e rimaniamo contro le modalità con le quali si è arrivati a questa fusione. Sciogliendo l’Unione tra i due comuni, Cipullo e la Raimondo hanno inevitabilmente esposto i cittadini dei due comuni a diversi disservizi, dalle scuole alla discarica, passando per il personale nei due comuni e altro ancora; tutto questo ha per noi obbligato o messo i cittadini in condizione di dover inevitabilmente acconsentire a questa fusione. Abbiamo denunciato e lottato contro questi disservizi, problemi che ancora oggi i cittadini vivono. Questo è poi un aspetto curioso, l’indomani del voto molti cittadini erano convinti che, per esempio, potessero accedere ai servizi della discarica di Zelo, così non è, fino alle nuove elezioni le due amministrazioni continueranno separatamente, compresi i disservizi provocati dallo scioglimento dell’Unione.
Quindi ribadisco il concetto che noi non eravamo e non siamo contro la fusione, ne denunciavamo solo le modalità e la scarsa informazione ai cittadini. Le difficoltà che i cittadini affronteranno saranno ancora tutte da valutare”. L.C.