ABBIATEGRASSO – L’idea, molto semplice, del “FuoriAbbiategusto” era quella di coinvolgere tutta la cittadinanza e quindi i commercianti del centro città ad essere protagonisti della kermesse abbiatense attraverso proposte di menù particolari, assaggi, risottate, aperitivi e tanto altro in vista del turismo di sabato 24 e domenica 25 novembre. Quasi 50 le attività che si sono messe in gioco grazie all’iniziativa di ConfCommercio Abbiategrasso offrendo alla città una marcia in più. Abbiamo sentito in merito la voce dei commercianti, perlopiù soddisfatti della buona riuscita. “Abbiategusto è sempre un’opportunità da sfruttare. Ovviamente porta più turismo in città e quindi aumenta inevitabilmente la mole di lavoro ma questo dipende tanto dall’originalità delle proposte, – ci racconta il proprietario della Premiata Salumeria Meloni – è da un mese che proponiamo il brunch, un’usanza anglosassone che unisce la colazione al pranzo, e abbiamo potuto constatare che molta gente arriva da Milano. Perciò la manifestazione in sé attira ma è importante la gamma di novità che devono essere fondamentali in una rassegna di questo calibro”. Fiore all’occhiello di questa edizione di Abbiategusto è sicuramente il concorso culinario “Il riso nel piatto: come ti racconto una storia” che vede il coinvolgimento di Ascom – Associazione Commercianti di Abbiategrasso e del territorio, dell’associazione Narratori del Gusto e dell’università IULM Food Academy con l’obiettivo di stimolare i commercianti a mettere in gioco le proprie qualità e prodotti per essere valutati da una giuria di esperti del settore. Tra le criticità invece è emerso con disappunto la scarsa comunicazione mediatica oltre il territorio abbiatense. “Si poteva fare di più in quel senso. Sono arrivate tante persone su questo non ci sono dubbi ma se a Milano la notizia fosse arrivata in modo più efficace anche solo una piccola quantità di interessati avrebbe riempito letteralmente la città – conclude Meloni – inoltre domenica sera dalle 20 in poi non si è più visto in giro nessuno”. Tra chi è rimasto deluso e anzi ha visto un calo della mole di lavoro e chi invece “Abbiategusto è stata una mano santa”, le opinioni dei commercianti sono divergenti. Una manifestazione che ha inciso tanto ma non quanto avrebbe potuto con una pubblicità più adeguata, questa perlopiù l’opinione raccolta. Ma comunque le soddisfazioni rimangono alte, anzi, spingono a cercare per il ventennale del 2019 a migliorare Abbiategusto. ormai pietra miliare per valorizzare la gastronomia del nostro territorio (e non solo). Ilaria Scarcella