L'eco della città

Una folla, centinaia di persone in lacrime per Luca

Abbiategrasso - Funerale di Luca Adami morto tragicamente mentre cercava di recuperare le chiavi dell'auto in un tombino foto Roberto Garavaglia - Studio Sally

ABBIATEGRASSO – La salma di Luca esposta da lunedì 13 marzo davanti all’altare nella chiesa di San Bernardino è stata meta ininterrotta di tante persone per pregare e portare un abbraccio, una parola d’affetto e conforto ai suoi cari. Mercoledì mattina già molto prima delle 11, l’ora fissata per il funerale, la basilica di Santa Maria Nuova era gremita all’inverosimile e non è bastata a contenere le centinaia di persone che hanno partecipato alla cerimonia funebre anche dal sagrato. Tanti, tantissimi gli amici, tanti i sacerdoti che hanno concelebrato con don Innocente Binda che ha dato voce ai pensieri di tutti. “Quanti pensieri passano nelle nostre menti, quanti sentimenti si accavallano tumultuosi nel nostro cuore e non sappiamo cosa pensare e provare, a quali di questi pensieri attaccarci, non sappiamo – ha detto durante l’omelia don Innocente – quale di questi sentimenti fare che prevalga nel nostro cuore: paura, ribellione, domande, ricordi di momenti teneri, di simpatia, amicizia, condivisione. Ognuno ha diritto di seguire i propri pensieri, di dare sfogo ai sentimenti del proprio cuore. Ma vorrei che in tutti, in questo momento di buio e tenebre, si aprisse uno spiraglio, quello che ci ha consegnato Gesù che con la sua vita ci ha insegnato a vivere e con la sua morte cos’è il morire. E’ Luca che ci dice: mamma, papà, fratello, amica, amici, non piangete. Sono stato strappato alle vostre braccia, al calore dei vostri sentimenti, grazie per tutto il bene che mi avete voluto. Per tutta la tenerezza con cui mi avete seguito ma adesso sono nelle braccia del Padre, braccia amorevoli, braccia di Misericordia che mi stringono come voi e ringrazio il Padre che mi ha chiamato a Sé. Vorrei che ciascuno di voi giungesse a questo per contrastare il sentimento di abbandono e allontanamento. Luca ci dice: sono vivo, ci sono, vi sarò sempre vicino. La vicenda di Gesù è la vicenda di ogni uomo, perché Dio è di tutti. Noi siamo ancora nelle tenebre tra sofferenza e dolore ma Luca, è nella luce , pace, amore”. “Sono tra le braccia del Padre, a tutti voi dico vivete in questa vita per sentire un domani questo abbraccio forte, inimmaginabile. Vivete per questa vita nella quale sono ora, nella luce, nella gioia, nell’amore che su questa terra non si riesce  immaginare e che cercherò dal cielo di farvi pregustare”. Parole di conforto pronunciate con  commozione, una commozione che ha toccato il culmine quando il fratello Ivan ha letto una lettera tenera e struggente a Luca. Per dirgli quanto gli vuol bene per dirgli quanto gliene vogliono i genitori, tutti i presenti, i tanti, tantissimi amici , per chiedergli la forza per riuscire ad essere di sostegno a mamma e papà. Confidenze, risate condivise, parole che ancora una volta hanno ricordato quanto Luca fosse speciale. Parole accolte con un interminabile applauso, tutti i volti erano bagnati di lacrime. Poi, a mezzogiorno, un lungo corteo ha accompagnato per l’ultima volta questo meraviglioso e sfortunato ragazzo. Susanna, la sua ragazza con i genitori di Luca, il fratello Ivan con Rachele e dietro a loro centinaia di amici, compagni di liceo e dell’università, dell’oratorio, dei Giovani Democratici e di altri ambiti che Luca ha frequentato, suscitando ovunque simpatia e stima. (Foto Studio Sally). E.G.

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