ABBIATEGRASSO – Immaginatevi di avere la possibilità di vedere, a due passi da casa, le opere degli artisti più importanti del ‘900 italiano. Opere solitamente esposte al Museo della Permanente di Milano. Sarebbe un evento quasi assurdo se non fosse che, lo scorso 10 gennaio, è diventato realtà con l’inaugurazione della mostra “Flussi d’Arte”. Artisti del calibro di Funi, Casorati, Bucci, Gola, Regina e Carrà sono ora esposti presso i Sotterranei del Castello Visconteo di Abbiategrasso, trasformatisi in Museo, fino al 23 gennaio. Il titolo della kermesse non poteva essere più indicativo, “Flussi d’Arte”, capace di racchiudere al suo interno le esperienze artistiche della prima metà del ‘900, dal Chiarismo al Realismo Sociale fino al Circolo di via Bagutta, che rispecchiano perfettamente il fervore di uno dei periodi più fecondi per l’arte italiana. Comune denominatore di quest’arte contemporanea è l’evocazione del passato con forti influenze moderne, non a caso l’immagine “guida” rappresenta un soggetto omerico quale Elena di Troia “resuscitata” da Funi con fattezze moderne. Il concetto di moderna classicità è riassunto anche dal quadro “I minatori” di Alciati, dove un incidente di fabbrica, testimonianza delle tragedie sul lavoro, allude con intenti catartici alla “Deposizione di Cristo” di Caravaggio. Tra le opere più interessanti troviamo “Il ritratto del nipote” di Regina, che propone un tipo di scultura lontana dalla tradizionale modellazione della materia, ma lavora sul ritaglio di lastre di metallo accennando ad una tridimensionalità impercepibile attraverso un gioco di vuoti e pieni. Non passa inosservato l’olio su tela di Carlo Carrà, “Paesaggio Toscano”, forse una delle opere meno intuitive del pittore piemontese. Di impronta più autobiografica i lavori di Galileo Chini e Anselmo Bucci. Quest’ultimo con “Bottega Araba” vuole riassumere l’atmosfera dei suoi viaggi orientali. I Chiaristi, gruppo artistico nato in una Milano degli anni ’30, perseguivano l’idea della vita come pura illusione, che si traduce nelle opere di Angelo Del Bon con un paesaggio reso irraggiungibile tramite pennellate dense che si limitano ad accennare senza mai delineare una forma perfetta. “Un’occasione più unica che rara avere ad Abbiategrasso un così importante patrimonio artistico” lo riconoscono anche il sindaco Cesare Nai e l’assessore alla Cultura Beatrice Poggi, presenti all’inaugurazione. L’esposizione è promossa dal Museo della Permanente in collaborazione con Gruppo Cap, l’azienda idrica della città Metropolitana, che in occasione del 90° anniversario ha organizzato una mostra itinerante intitolata “La linea dell’acqua”. Le fotografie di Lorenzo Maccotta dell’agenzia Contrasto ripercorrono la linea immaginaria del flusso d’acqua nella periferia milanese attraverso le diverse stagioni e i luoghi di lavoro. Un progetto di oltre un anno, che ha visto l’esplorazione delle zone in cui milita l’azienda numero uno nella produzione dell’acqua. Le 35 tele, selezionate dalla curatrice Elena Pontiggia, godono di una fruibilità senza pari grazie ad un’illuminazione ed un allestimento ad hoc racchiuso in un più che mai suggestivo castello. Orari di apertura: da lunedì a venerdì dalle 16.00 alle 19.00, sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.00. Ingresso libero. Ilaria Scarcella