L'eco della città

Una firma per dare nuova vita ai diritti del lavoro

ABBIATEGRASSO – Si raccolgono anche nella nostra città le firme a sostegno della presentazione di un progetto di legge di iniziativa popolare sulla “Carta dei Diritti Universali del Lavoro”, un nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori. Un banchetto della CGIL era presente venerdì mattina in piazza Marconi con la proposta di materiale informativo e la richiesta di una firma da apporre sugli appositi moduli. Il nuovo Statuto vuole innovare gli strumenti contrattuali preservando quei diritti fondamentali che devono essere riconosciuti ed estesi a tutti, senza distinzione, indipendentemente dalla tipologia lavorativa o contrattuale, perché inderogabili e universali. Eccoli in elenco: diritto al lavoro, ad un lavoro decente e dignitoso, a condizioni di lavoro chiare e trasparenti, ad un compenso equo e proporzionato; diritto alla libertà di espressione, a condizioni ambientali e lavorative sicure, al riposo, alla conciliazione tra vita familiare e vita professionale; diritto alle pari opportunità tra donna e uomo in materia di lavoro e professione, a non essere discriminati nell’accesso al lavoro e nel corso del rapporto di lavoro; diritto alla riservatezza e al divieto di controllo a distanza, al divieto del trattamento dei dati e all’estensione di tutele relative alla libertà e dignità dei lavoratori; diritto a soluzioni ragionevoli in caso di disabilità oppure di malattia di lunga durata, al ripensamento e al congruo preavviso in caso di modifiche contrattuali unilaterali; diritto all’informazione, all’aggiornamento costante di saperi e competenze, alla tutela delle invenzioni e delle opere dell’ingegno, alla tutela dei lavoratori in caso di recesso e di mancato rinnovo di contratti successivi; diritto al sostegno dei redditi da lavoro, ad un’adeguata tutela pensionistica, alla tutela processuale dei diritti del lavoratore e alla tutela del lavoratore nei confronti dei licenziamenti illegittimi; diritto alla libertà di organizzazione sindacale, di negoziazione e di azione collettiva e alla rappresentanza degli interessi del lavoro, al contrasto al lavoro nero e all’organizzazione dell’attività mediante violenza, minaccia, intimidazione e sfruttamento. I diritti previsti nella nuova Carta, a differenza dello Statuto del 1970, saranno garantiti a tutti i lavoratori, ai dipendenti, a tempo indeterminato o meno, pubblici e privati, ai precari in tutte le varie forme, ai lavoratori autonomi. Una grande sfida quella della CGIL, che vuole riunificare il mondo del lavoro, oggi frammentato da leggi che separano il pubblico dal privato, gli autonomi dai subordinati, superando tutte le disuguaglianze. M.B.

 

 

 

 

 

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