Si è concluso da poche ore il Terzo Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari.
Nell’Aula Paolo VI c’era un concentrato di esperienze incredibile, lo scorso 5 novembre.
I movimenti popolari di tutto il mondo, ambientalisti e per la giustizia sociale. Testimonianze delle
lotte per la terra, per la casa, per il lavoro, per la dignità. Ho sentito parole chiare, contro le
privatizzazioni dell’acqua, contro l'accaparramento delle terre, contro lo strapotere delle
multinazionali, contro l’arroganza del potere che sotto lo scarpone di poche decine di persone
schiaccia milioni di altre persone private dei mezzi di sussistenza e dei beni comuni, cacciate dalle
loro case e provate dalla tirannia del denaro, come l’ha definita Bergoglio.
E poi, i grandi esempi di Pepe Mujiica, di João Pedro Stedile, il portavoce Boliviano di tutti i
contadini del mondo, la portavoce del movimento mondiale per i diritto alla casa, i rappresentanti
del popolo Kurdo, la memoria di Berta Cáceres.
Alla fine dell’incontro sono arrivate le parole del Papa. Parole gravi, secche e sferzanti. Anche nei
confronti della sua stessa chiesa. In spagnolo.
"Non esiste popolo terrorista. Non esiste religione terrorista. Questo sistema è terrorista. La tirannia
del denaro è terrorista".
"C'è corruzione nella politica, c'è corruzione nella finanza, c'è corruzione nelle organizzazioni
sociali. E c'è corruzione nella Chiesa”.
“E’ uno scandalo salvare la banche e non salvare i migranti, i rifugiati, questa è la vera bancarotta
umana”.
Eravamo in tanti. Dal Forum per l’Acqua Pubblica, al Forum Salviamo il Paesaggio, agricoltori,
militanti, delegazioni da 64 paesi. Tantissime le facce già incontrate in anni di cortei, di battaglie
referendarie, di assemblee pubbliche. Alcuni, dentro e fuori, restano molto scettici. Molte le
contraddizioni di una Chiesa che per bocca del suo capo mina le sue stesse fondamenta, ma poi
mostra una gran fatica a dare l’esempio. A cambiare. Verbo ripetuto decine di volte da Bergoglio.
Alcuni indicano nel “marketing” di questo Papa un modo moderno e social per mantenere lo status
quo. “Ahhh, Francesco fa il rivoluzionario, ma non cambia nulla, troppi interessi, troppi intrighi”.
Ce la farà Francesco a cambiare la Chiesa Cattolica? Non lo so.
Non sono attore di questo processo. Ma da ecologista non posso non apprezzare che l’enciclica
Laudato Si’ parli di conversione ecologica della società, di battaglia comune per la salvaguardia del
pianeta e per i diritti al lavoro, alla casa e alla salute. E non posso non apprezzare le parole che ho
ascoltato oggi. Parole che gran parte dei dirigenti della politica non sa, non può o non vuole più
pronunciare. Parole che io personalmente non mi sarei mai aspettato di sentire pronunciare con
tanta enfasi e solennità da un Papa. Solennità ed enfasi che comunque impegnano i credenti a
cercare e praticare la conversione, ecologica, per salvare il pianeta e per lottare contro le ingiustizie
sociali. Domenico Finiguerra, Cambiamo Abbiategrasso