L'eco della città

In difesa del presidente del Parco del Ticino

 

ABBIATEGRASSO – Il presidente del Comitato del Sì alla Strada, nonché presidente della BCS, ing. Fabrizio Castoldi, interviene per difendere la posizione del presidente del Parco del Ticino, Gian Pietro Beltrami. “Il tema della nuova strada tra Vigevano e Magenta non è certo una novità. – afferma l’ing. Castoldi – Risale però alla scorsa settimana la precisazione del Parco del Ticino, che ha confermato la sua non condivisione del progetto Anas e ha comunicato che il consigliere Gioia Gibelli, che aveva restituito le deleghe alla Programmazione territoriale in polemica con le dichiarazione di ‘apertura’ del presidente Gian Pietro Beltrami, è pienamente reintegrato nella propria funzione. A noi, esponenti del Comitato per il Sì alla strada, quelle dichiarazioni erano sembrate di buon senso. Beltrami è alla guida di un Parco che non fa parte delle isole Galapagos o dell’Amazzonia, ma è situato a 20 km da Milano. Non a caso è una delle aree tutelate dall’Unesco nell’ambito del programma ‘Man and Biosphére’, ovvero quelle zone in cui l’attività dell’uomo si è sposata con l’ambiente senza stravolgerlo. Noi riteniamo che la costruzione di questa nuova strada, che non tocca il ‘cuore’ del Parco dove la tutela naturalistica è doverosamente molto alta, non stravolgerebbe proprio nulla: ma questo è solo il nostro parere. Così come, sempre a nostro parere, il tracciato dell’Anas (migliorabile con le dovute compensazioni) è, per quanto riguarda il Parco del Ticino, assai migliore di quello che vorrebbe far passare la nuova strada dietro il cimitero di Robecco, nella valle del fiume, e quindi in una zona più pregiata: spiace che la Città Metropolitana, e ufficialmente anche il Parco del Ticino, preferiscano questa seconda ipotesi. Non a caso il Partito democratico di Robecco, paese ben consapevole della necessità della nuova strada, ha preso le distanze dal Pd di zona, ancorato sulle stesse posizioni.

Ma, a prescindere ad quello che pensiamo noi, veniamo ai dati di fatto. Robecco non è certo l’unico comune favorevole all’intervento. Anzi, guardando ai comuni del Parco interessati da quest’opera non c’è confronto: Vigevano, Ozzero, Abbiategrasso, Robecco, Magenta e Boffalora Ticino sono per il sì, Cassinetta è l’unico paese schierato per il no. A dire il vero è contrario anche il Comune di Albairate, che però è nel Parco Sud. Partendo dal presupposto che le amministrazioni comunali rappresentino i loro cittadini, facendo le somme sono circa 132.400 abitanti contro 1.900. Sappiamo bene che i Comitati No Tangenziali hanno raccolto 12 mila firme contro la strada, ma se la matematica non è un’opinione 12 mila sono meno di un decimo rispetto a 132 mila. A scuola ci insegnavano che in democrazia la maggioranza vince… Né si può accettare la difesa a oltranza del proprio orticello: se Roncobilaccio, Barberino del Mugello e centinaia di altri paesi d’Italia avessero detto no all’Autostrada del Sole, l’avrebbero costruita a zig zag?

Se nel Parco del Ticino il rapporto di forze è quello appena descritto, può il Parco opporsi? Può non ascoltare il grido di dolore che si alza dal Pavese, dove la categorie produttive (tutte unite) non perdono occasione per lamentare l’urgenza della nuova struttura?” conclude l’ing. Fabrizio Castoldi.

Exit mobile version