ABBIATEGRASSO – Sabato 22 aprile si è svolto presso il Castello Visconteo il dodicesimo incontro della rassegna LetThérario 2017, organizzata dall’Assessorato alla Cultura e dal circolo letterario GALA’ 108 (Gruppo Abbiatense Lettori e Autori) registrando, nonostante la giornata pre-festa della Liberazione, una grande partecipazione di pubblico in una saletta piena di amanti del dialetto milanese o lingua lombarda. Gli autori in programma erano nella prima parte Massimo Galimberti (Carate Brianza, 1956) nella seconda Roberto Villa (Milano, 1972), Enrico Casati (Besana in Brianza, 1959) e Guglielmo Scandolara (Sesto San Giovanni, 1966). Ha dato inizio al pomeriggio l’introduzione del poeta e storico cileno Julio Araya Toro, vicepresidente di Galà 108,  presentando  Massimo Galimberti, conosciuto anche come “Il galimba”. Galimberti è un noto attore e interprete della tradizione lombarda. Ospite spesso in televisione, nelle trasmissioni di Antenna 3, Galimberti ha una lunga carriera alle spalle. Dal teatro agli spot radiofonici e televisivi, al cinema, sino alle interpretazioni per la Tv in “I soliti idioti”, “Crimini”, “Incantesimo nove”, “Eroi per caso” o “Un ciclone in famiglia” e tanti altri. Da sempre appassionato di dialetto e tradizioni locali, Massimo Galimberti vanta anche la produzione di alcuni cd in cui interpreta canzoni storiche milanesi, e più di recente la pubblicazione di libri, fra cui  “Ciappa el tram balurda” (2015), presentato appunto sabato. “Il galimba” ha ricevuto fra l’altro il Premio Nazionale “Salva la tua Lingua Locale 2016” nella sezione Musica con la canzone “El risott giald” – “Il risotto giallo”. La presentazione è stata molto divertente, tra ricordi e aneddoti, e ha coinvolto tutti i presenti in un’operazione nostalgia: passione, emozione da un vero show-man del cabaret, cinema, teatro, televisione e radio. L’autore ha poi risposto ad alcune domande, rivolte a lui dallo storico Araya e dal pubblico presente. Il passaggio dal primo autore in programma ai secondi è stato segnato da un Tea-Break a cura della teeria “Tête-a-Thè”. Araya ha introdotto brevemente l’opera di Roberto Villa, Enrico Casati e Guglielmo Scandolara, cinquecento proverbi in milanese raccolti in un libro, il che già basterebbe ad attirare l’attenzione e la curiosità. Ma questo, per Casati, Scandolara e Villa non era sufficiente. E allora hanno voluto “esagerare” traducendoli in inglese, francese, tedesco, spagnolo, russo, arabo, cinese giapponese e italiano. Così è nato “Omnibus: Proverbi e modi di dire per vecchi e nuovi milanesi” (2015), un volume che, innanzitutto, ha il grande merito di mantenere viva la fiamma di quel dialetto che tutti i milanesi hanno l’obbligo di riattizzare continuamente per la sua valenza storica e affettiva, e di tramandarlo alle nuove generazione, con le sue tradizioni, con la storia e la cultura di una lingua ricca di un popolo fiero del proprio passato. I tre autori hanno poi risposto ad alcune domande.. Il ciclo di incontri continua sabato 29 aprile alle 17.00 sempre al Castello, con gli autori Lucio Da Col che presenta “Acquarej” (poesia in dialetto meneghino abbiatense con traduzione in italiano). Da Col, importante poeta ospite locale di Abbiategrasso, e Victor Escobar Arias che presenta “El Libro de las Lunas” (poesia in spagnolo con traduzione in italiano).  Entrambi presentati dal poeta e storico cileno Julio Araya Toro e affiancato del prof. Edmondo Masuzzi, presidente di Galà 108.