ABBIATEGRASSO – E’ uscito in questi giorni dal carcere di San Vittore lo stalker 35enne di Cuggiono che era stato condannato a 22 mesi di reclusione dopo che per più di un anno aveva perseguitato la sua ex, un’abbiatense di 48 anni che l’aveva lasciato. Le sue minacce e la sua aggressività erano andate aumentando fino a promettere alla donna di uccidere lei e qualunque altro uomo le si fosse avvicinato. Frasi come “Ti uccido e ti sciolgo nell’acido” avevano spinto infime la donna a denunciarlo. L’uomo, difeso dall’avv. Roberto Grittini, ora è tornato libero ma è controllato con il braccialetto elettronico. Si spera che basti e che l’esperienza del carcere lo abbia fatto rinsavire. Occorre riflettere e non sottovalutare il fenomeno, è accertato che durante il lockdown sono aumentate le violenze a scapito delle donne, i femminicidi, che nel 2019 erano il 30% degli omicidi, nel 2020 sono diventati il 50%. In Italia la Lombardia ha il terribile primato delle donne uccise in Italia. I maltrattamenti nei confronti di donne e minori, con la costrizione di rimanere reclusi in casa, troppe volte sono degenerati in omicidi. Tra le mura domestiche, le situazioni critiche dovute oltre che a gelosie inaccettabili, alle preoccupazioni e frustrazioni per il posto di lavoro a rischio, per le difficoltà economiche, hanno favorito l’esplosione delle violenze. La violenza sulle donne è trasversale a tutti i ceti sociali e si riscontra a tutte le età, si moltiplicano da più parti le raccomandazioni di non aspettare che la situazione precipiti e che già alle prime avvisaglie è bene rivolgersi ai centri antiviolenza che garantiscono l’anonimato e offrono un valido sostegno psicologico e legale. Così come è consigliato rivolgersi ai Carabinieri, perchè denunciare, significa spesso salvare la propria vita, quella dei figli ma anche quella del carnefice, per evitargli di rovinare per sempre anche la propria. “Chi ti picchia non ti ama”, una certezza da non dimenticare. E.G.