ABBIATEGRASSO – Alla domanda “ma ci si diverte ancora ai concerti rock?” Noi rispondiamo, sì. Nonostante, ormai, la musica pop ed elettronica occupi i primi posti nelle classifiche mondiali e le discoteche siano il luogo di fruizione musicale per eccellenza, esiste una buona parte di persone che ancora crede che la musica così come i concerti è una questione di coinvolgimento completo, fatto anche di movimenti convulsi del collo, corna alzate al cielo e di pogare (ballare saltando e sgomitando). Esiste chi questi ideali di una musica “come si faceva una volta” li tiene stretti con sé perché: “il rock non è una questione di immagine” e “non sono band che suonano tutte uguali”. Il rock va contro il sistema, quello comodo che garantisce un successo retorico, il rock è pura energia. Come lo sappiamo? Grazie a due ragazzi, Stefano Colombo e Mattia Pavanello, che cinque anni fa hanno pensato bene di organizzare il primo festival metal della campagna milanese. E se vi state chiedendo… “e che ci azzecca ad Abbiategrasso?” Beh, tutto, se consideriamo che gli ospiti di massima dell’ultima edizione, a partire da Diego Cavallotti per finire con gli Anewrage siano proprio originari di Abbiategrasso. La quinta edizione della Coop Metal Beer di sabato 8 giugno in Rinascita è andata oltre ogni aspettativa, “la migliore di tutte le edizioni” ci conferma Mattia. Un inizio col botto grazie alla The Guitar Experience di Diego Cavallotti, chitarrista dei Lacuna Coil che ha raccontato la sua esperienza sui palchi più importanti d’Europa, prodigandosi poi in un assolo inedito che non lascia dubbi sulla definizione di artista internazionale. Ottime le esibizioni anche dei giovani Inyan, The Venture e MainPain che tra una birra e l’altra hanno fatto spazio alla band più attesa della serata. Tutti under 30 i ragazzi che compongono gli Anewrage, un flusso di energia, una carica rock incredibile, una gestione del palco che conferma i tanti tour italiani e inglesi, perfino i meno appassionati del genere hanno dovuto riconoscere che “i ragazzi ci sanno proprio fare”. Gli Anewrage hanno “giocato in casa” acclamati da amici, dai fan, dagli appassionati, riuscendo ad unire un pubblico eterogeneo, unendo una città. Potrebbe essere questo un simbolo? Un Abbiategrasso riunita da un gruppo di giovani appassionati dell’heavy metal (il genere più soggetto a pregiudizi in assoluto) capaci di collaborare, ognuno con le proprie passioni e ottenere un clamoroso applauso, dedicato a tutti: alle band, allo staff della Cooperativa Rinascita, agli organizzatori, tutti giovani che si impegnano ora, per creare qualcosa nel futuro, un futuro rosa? Non lo sappiamo, per ora ha le sfumature nere e riflettenti del metallo. (Foto di Federica Borroni). Ilaria Scarcella