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Consiglio comunale, semaforo e questione compensi…

VERMEZZO CON ZELO – Nello scorso Consiglio comunale del 29 novembre sono state tre le questioni più dibattute. La consigliera di minoranza Ada Rattaro è tornata a sollecitare l’Amministrazione in merito ai malfunzionamenti del semaforo sulla Vigevanese all’altezza dello svincolo per il ponte di Vermezzo con Zelo. Il vicesindaco Valentino Molino ha riferito sugli interventi fatti per un ammontare di circa 5 mila euro. Sottolineando come la risoluzione del problema non fosse semplice anche per questioni legate alle responsabilità territoriali. Come spesso accade in tutti i comuni italiani, si fa fatica a capire di chi sia la competenza dell’intervento. Rattaro ha comunque contestato la scelta di cercare di risolvere i malfunzionamenti con diversi piccoli interventi che comunque hanno portato ad una spesa importante ma che non hanno risolto la questione: “Sarebbe stato più opportuno un intervento subito più importante ma che almeno avesse risolto definitivamente la questione. E’ uno svincolo pericoloso, il funzionamento del semaforo è necessario. Siamo in ballo da mesi” ha commentato la consigliera di opposizione. La questione è stata comunque risolta già nelle ore successive al Consiglio, grazie all’intervento dei tecnici Enel.
Seconda questione più rilevante quella inerente i compensi agli amministratori. Con una variazione al bilancio sono stati aumentati di 5 mila euroi soldi per le indennità agli amministratori (in aggiunta ai 15 mila messi a bilancio a luglio). Rattaro ha chiesto spiegazioni e ha ricordato si fosse promesso che con la fusione ci sarebbero stati risparmi in diversi ambiti, tra cui Uffici. Sul punto abbiamo sentito il sindaco Andrea Cipullo: “Questo è un rimborso che il Comune, per legge, deve all’azienda per cui lavoro a causa delle ore che io sottraggo all’azienda per dedicarle alla cittadina che amministro. Questo rimborso riguarda una minima parte delle ore che sottraggo al lavoro. Io ho già una riduzione del 50% del compenso pieno da sindaco, proprio perché lavoro. Lo Stato consente di rimborsare l’azienda per alcune ore, il resto ce li rimetto di tasca mia. Se io non lavorassi, mi spetterebbe il compenso pieno da sindaco e questo costerebbe al Comune molto di più rispetto a questi rimborsi. La variazione è stata necessaria perché il Commissario non aveva messo fondi sufficienti per il rimborso. L’aumento è dovuto al fatto che il comune sia cambiato, abbiamo più abitanti e quindi agli amministratori sono dovute più indennità, tutto qui. Sottrarrò più ore al mio lavoro e quindi alla mia azienda dovranno esser riconosciuti più rimborsi”. Luca Cianflone

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