ABBIATEGRASSO – Era il 9 novembre di 30 anni fa quando, l’ormai scricchiolante muro di Berlino, venne ufficialmente “buttato giù”; o meglio, fu la popolazione di Berlino Est, che, nel pieno dell’era Gorbaciov,fece pressione al checkpoint costringendo i poliziotti, lasciati senza ordini, ad aprire i cancelli. Le immagini dei tedeschi riuniti fecero il giro del mondo ed aprirono, al termine del XX secolo, una nuova era in cui la divisione dell’Europa in due blocchi così nettamente distinti doveva terminare. E la musica? La musica, in quanto espressione dell’interiorità umana, è sempre oggetto (e soggetto) di riflessione e di ricerca: nel corso del Concerto di Novembre che si terrà sabato 16 novembre alle 21.00 presso il Teatro Fiera, la Filarmonica ha voluto riaccostare i due “blocchi” attraverso composizioni paradigmatiche di alcuni degli autori più rappresentativi del XX secolo. Ad un anno dal magniloquente concerto “Universus”, il programma selezionato dal Maestro Dario Garegnani e dalla commissione artistica (identificato dal titolo Ov-Est) è ambizioso e di alto livello tecnico; la rottura del ghiaccio sarà affidata a “Symphonic Ouverture” di Charles Carter, compositore americano che in questo lavoro del 1961 anticipò sonorità che sarebbero state proprie dei decenni a venire. Oltre ad essere un “manifesto” della musica “dell’Ovest”, è anche un omaggio al Maestro Corrado Abriani, scomparso 25 anni fa, che lo diresse durante il suo ultimo Concerto di Novembre con la Filarmonica. A seguire, sarà la “Marcia per la Spartakiade” di Prokofiev ad introdurre la “controparte” dell’Est. Composta a titolo propagandistico per i giochi sportivi del blocco sovietico, lascia trasparire la natura sportiva dei giochi grazie all’energico colore strumentale ed all’energia dell’accattivante tema principale. Il pezzo seguente, American Suite di Antonin Dvorak, è emblematico di come i due blocchi siano stati lontani ma anche tanto vicini. Conviene qui citare direttamente le parole del Maestro Garegnani: è “musica di un compositore boemo (est) che scrive in America(ovest) musica boema (est) a suo dire ispirata al mondo americano (ovest), riletta conla cultura di un boemo (est) impegnato a dirigere il conservatorio di New York (ovest)!” Appena prima della pausa, sarà la volta di “A musical Toast” di Bernstein. Un piccolo gioiello in cui la commemorazione di un amico diventa un “brindisi” musicale.    Sarà quindi il momento del pezzo “forte” del concerto: la Filarmonica eseguirà, accompagnando il Maestro Paolo Wolfango Cremonte al pianoforte, il Concerto n. 2 per pianoforte di Shostakovich, un brano affrontato da poche compagini e che, nei suoi tre movimenti brillanti fa “zampillare” le note in una sequenza felice ed energica molto distante da altri lavori del maestro russo. Paolo Cremonte, oltre ad essere da anni collaboratore della Scuola “Corrado Abriani”, è un esecutore ricercato che si è esibito in alcuni dei più importanti teatri italiani (ad esempio La Fenice di Venezia, oltre ad aver accompagnato l’Orchestra della Rai) ed esteri. A chiudere il concerto sarà Outdoor Ouverture dell’americano Coopland.  Appuntamento quindi al teatro Fiera alle 21.00 del 16 novembre, per il concerto di un bandon che, dopo 173 anni, non ha ancora voglia di smettere di stupire il pubblico.