ALBAIRATE – L’impianto di compostaggio di Albairate deve essere moderno, competitivo e altamente tecnologico per continuare a garantire dei vantaggi concreti ai cittadini. Obiettivo questo che può essere raggiunto soltanto attraverso periodici adeguamenti che richiedono investimenti. È questa la premessa che ha portato l’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giovanni Pioltini, a modificare l’accordo in essere con la società privata che ha costruito l’impianto. Infatti, lo scorso 21 dicembre in municipio la giunta comunale ha approvato le modifiche alla convenzione tra il Comune di Albairate ed Ecoprogetto Milano, la società che gestisce l’impianto di compostaggio di strada per Marcatutto, dando mandato al responsabile dell’Ufficio Tecnico, Ettore Bortolotti, di procedere alla sottoscrizione della convenzione. Una modifica che prevede l’estensione del diritto di superficie sui terreni interessati di ulteriori 15 anni prolungando la durata della convenzione fino al 2055. Le variazioni alla convenzione riguardano poi la realizzazione a totale carico di Ecoprogetto Milano di una nuova sezione all’interno dell’impianto, che trasformerà l’attuale biogas, prodotto dalla degradazione della frazione organica, in metano che verrà immesso nella rete di trasporto e distribuzione del gas naturale di proprietà della Snam, Rete Gas S.p.A., invece di essere bruciato per produrre energia elettrica come avviene attualmente. La riconversione a biometano dell’impianto risponde a interessi pubblici e ambientali, consentendo di recuperare integralmente il biogas prodotto nella fase di recupero rifiuti. L’impianto non produrrà, come era stato previsto in passato, energia termica e il Comune, considerati gli alti costi e le difficoltà tecniche per poter utilizzare tale energia termica, rinuncia a questa possibilità di utilizzo. Il Ministero dello Sviluppo economico, con Decreto interministeriale del 2 marzo 2018 “Promozione dell’uso del biometano e degli altri biocarburanti avanzati nel settore dei trasporti”, ha previsto uno specifico regime di incentivazione, al fine di orientare l’attività degli operatori privati nell’ambito della produzione di biometano. È quello che intende fare Ecoprogetto Milano attraverso la riconversione a biometano dell’impianto di Albairate. È bene rilevare che, come spiega il sindaco Giovanni Pioltini, la produzione di biometano consente di prevenire l’obsolescenza (invecchiamento, superamento) della tecnologia utilizzata dall’impianto e di raggiungere i nuovi obiettivi di pubblico interesse fissati dal legislatore. La società Ecoprogetto Milano, con l’avvallo del Comune di Albairate, è pronta ad investire circa 5 milioni di euro per mantenere sempre nel rispetto dell’ambiente e della normativa l’impianto moderno e competitivo. I vantaggi dei cittadini di Albairate sono: avere nel territorio un impianto sempre all’avanguardia che procura un introito annuale stimato di circa 370 mila euro, cui si aggiunge il mancato costo, stimato in 40 mila euro, per il recupero della frazione organica che è compresa nel servizio. Se non avvenissero a carico totale della società dei periodici e necessari aggiornamenti tecnologici, l’impianto diventerebbe obsoleto, ossia “superato” per quanto riguarda il pregio, la validità e l’efficienza perdendo in competitività rispetto ad altri impianti che si stanno realizzando nel nostro territorio mettendo a rischio il pareggio di bilancio comunale nei prossimi anni. “Non è da nascondere che nel tempo, soprattutto nel periodo estivo, si sono avuti dei periodici disagi legati all’attività dell’impianto, ovvero episodi odorigeni su cui la società è sempre intervenuta tempestivamente con impegno e serietà per la risoluzione definitiva dei periodici disagi. – afferma il sindaco – In ogni modo il Comune di Albairate ha sempre vigilato, anche con l’aiuto di una Commissione di controllo, e le Autorità istituzionali e sanitarie preposte hanno sempre effettuato i dovuti controlli garantendo la completa sicurezza dell’impianto di via Marcatutto in termini di salute dei cittadini”. In definitiva, non si tratta di un potenziamento dell’impianto, bensì di una riconversione che permette di compiere un importante salto di qualità ambientale e tecnologico in avanti, oltre che rappresentare un’opportunità anche per l’ottimizzazione della gestione dei rifiuti, attivando meccanismi virtuosi di economia circolare.