ABBIATEGRASSO – La Commissione II° con 3 punti all’ordine del giorno di cui il secondo riguardava l’illustrazione del Piano attuativo della società Essedue sull’area adiacente all’ex Siltal, compresa tra via Paolo VI° e viale Giotto, si è rivelata un boomerang per l’attuale Amministrazione. Il sindaco Nai, che si è tenuto anche la delega all’Urbanistica, ha dichiarato di aver incaricato gli arch. Ambrosini e Vaghi dell’illustrazione del progetto e si è riservato alcune precisazioni. “Il 7 luglio – ha detto Nai – è stato protocollato dalla società Essedue il Piano e da parte degli uffici c’è stata una prima visione della proposta che, ad oggi, non ho fatto in tempo a valutare. Sono in Commissione II° con un Piano che non prevede la valutazione del Consiglio comunale, quindi un passaggio voluto e non dovuto. In questi anni sono arrivate altre proposte ma non di queste dimensioni”. Sui tempi il sindaco ha dichiarato che “i tempi di presentazione non sono imputabili all’Amministrazione, c’è un ufficio protocollo, il fatto che un privato presenti a luglio non dipende dall’Amministrazione”. Nai ha poi ricordato che la variante proposta dall’Amministrazione Arrara è stata revocata nel novembre 2017, che gli indici edificatori dallo 0,7 sono molto ridotti, che sul Piano sono possibili osservazioni, ricorsi. Ha ribadito altresì i diritti edificatori del privato (che dagli anni ‘90 paga l’Imu comunale) e che la legge non consente di tagliare i diritti. Nel frattempo nella sala consiliare già gremita è entrato un gruppo di contestatori con lo striscione “Il Pagiannunz non si tocca” (di cui l’Eco della città ha dato conto con una diretta video disponibile su Fb). Slogan e commenti non sono mancati, poi è iniziata l’illustrazione del progetto da parte dell’arch. Vaghi che ha informato che con un indice dello 0,2 si intendono costruire 17.818 mq di residenziale. Si fa presente che si tratta di un indice minimo. Intanto il pubblico protesta perché le slide con cui si mostra e commenta il Piano non si vedono a causa della luce del sole non schermata. La presentazione prosegue, si informa che le acque meteoriche sia dei 15.000 mq di commerciale che del residenziale saranno convogliati in due laghetti. Gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria ammontano a 5 milioni 900 mila euro. Le opere di urbanizzazione per dotare di servizi l’area per parcheggio paesaggistico (il termine suscita reazioni ilari) e mobilità ammontano a 8 milioni di euro, alcune a scomputo per 5 milioni. Si dice che si vuole evitare “una periferia urbana e che si vuole creare un contesto urbano”. Primo a intervenire il cons. Tarantola (Ricominciamo Insieme) che chiede al sindaco: “Avete fatto velocissimo a ritirare la variante e annunciato da subito una revisione al PGT, mi aspettavo che si facesse per stabilire in quale direzione muoversi…” Il sindaco l’ha interrotto per chiedere la verbalizzazione di questa dichiarazione, Tarantola a sua volta ha chiarito e ha chiesto cosa ne è stato invece del progetto BCS e perché è stato possibile ‘spacchettare’ in tanti moduli i 15.000 mq, scatenando un fragoroso applauso del pubblico. Nai ha ribadito che “mentre per scuole, piscina, si possono decidere i tempi, non lo si può fare sull’intervento di un privato, l’area ATS2 è di diversi proprietari, ognuno può proporre il suo progetto, la valutazione tecnica viene dopo”. Il cons. Biglieri (Pd) ha chiesto qual è il parere politico della maggioranza sul progetto presentato e ha ricordato che il Consiglio comunale ha recentemente votato all’unanimità la mozione sull’emergenza climatica che impegna l’Amministrazione anche sul minor consumo di suolo. Nai ha replicato che si tratta di un’area “da sempre edificabile”. Cattoni (Cambiamo Abb.) ha invitato, prima di parlare dei diritti dei privati a rispettare l’art.41 della Carta Costituzionale sulla ‘pubblica utilità’, con questo Piano si darebbe un duro colpo al commercio cittadino. Ha menzionato il comune di Brescia che recentemente ha reso inedificabile un terreno privato. Il privato si è opposto ma la Corte Costituzionale ha dato ragione al Comune. Il cons. Serra ha invocato una politica partecipata, una decisione, ha detto, da condividere con i commercianti, con tutti i cittadini e le forze politiche. Denari (M5S) ha definito il progetto ‘antistorico’ perché non tiene conto dell’evoluzione economico e sociale, di un centro storico che si è impoverito, vedi le due gallerie svuotate, il degrado e la chiusura di tante strutture commerciali. Avallare questo progetto vorrebbe dire in pochi anni altri abbandoni senza parlare dei nuovi 200 alloggi in un’edilizia stagnante. Tarantola ha chiesto di condividere le scelte anche con i comuni limitrofi che potrebbero subire dei contraccolpi, Nai gli ha risposto che i PGT non prevedono un dialogo intercomunale. De Marchi (Cambiamo Abb.) ha ribattuto al sindaco che nessuno gli impedisce di coinvolgere i comuni limitrofi, gli ha poi rimproverato di non aver speso neanche una parola per rassicurare i commercianti e ha disapprovato l’ass. Bottene per aver chiesto l’intervento dei Carabinieri poichè il pubblico ha diritto di protestare. Il sindaco di Albairate che era tra il pubblico ha chiesto di intervenire ma la presidente, Sara Arrigoni, ha dichiarato “Non me la sento di farlo parlare, devo proteggere gli architetti e il loro lavoro…” E senza affrontare il terzo punto all’o.d.g. sul PGT ha dichiarato chiusa la Commissione e se n’è andata, provocando ulteriori proteste. E.G.