L'eco della città

Chiarito il mistero del cane di Leonardo

ABBIATEGRASSO – Si tratta di un breve saggio, una decina di pagine del XXXVI
fascicolo della prestigiosa Raccolta Vinciana che conserva manoscritti, fondi antichi e moderni, disegni, fotografie che riguardano la figura e l’opera di Leonardo da Vinci. La Raccolta è il punto di riferimento in tutto il mondo per studi vinciani, il breve saggio di cui riferiamo è di Mario
Comincini, lo storico abbiatense, a sua volta il più autorevole punto di riferimento per il nostro territorio e non solo. In questo recente lavoro ‘svela’, argomentando con documenti che smontano altre tesi, il significato del ‘cane del Manoscritto H di Parigi’ conservato presso l’Institut de
France, un disegno accompagnato dalla scritta ‘Per non disubbidire’. Comincini ripercorre le varie interpretazioni, da quella di Calvi o del Richter, passando da Marinoni che attribuisce il disegno, contenuto nel quaderno che riguarda lo studio delle acque, di macchine e strumenti vari,
al Bestiario che osserva il comportamento degli animali, mentre Govi e Poli Carpi spiegano il disegno di ‘un cane a sanguigna col guinzaglio al collo’ e la scritta sottostante, come la sottomissione del cane all’uomo. Ma una spiegazione davvero attendibile del disegno sembra venire dalla normativa
sulla caccia nel Milanese, Comincini cita due grida del 1415 e 1421 in cui era vietato portare i cani nei boschi riservati alle cacce ducali perché avrebbero potuto danneggiare la selvaggina, per neutralizzare l’aggressività dei cani venne quindi utilizzato un cilindro di legno appeso al collo dell’animale.
La tesi quindi dello storico Comincini è che Leonardo si sia appuntato una curiosità che aveva osservato e riprodotto: un cane con ‘il mattarello’ al collo e un testo che spiega ‘l’obbedienza indotta’, un dato del mondo reale come il giglio sulle rive del Ticino, il citato padiglione di Vigevano
insieme alla scala d’acqua alla Sforzesca e la ricerca dell’oro nel Ticino. Appunti su fogli scritti a Vigevano nello stesso quaderno, nello stesso periodo, tra il 14 e il 20 marzo 1494. La preparazione, la passione per la ricerca del nostro illustre storico aggiunge questa volta un tassello
importante anche alla conoscenza del genio che il mondo ci invidia. E.G.

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