ABBIATEGRASSO – Riceviamo e pubblichiamo da GIANFRANCO ZUCCHELLI E PRESIDENTE E CONSIGLERI DEL PRECEDENTE CDA: “Facendo seguito alla conferenza stampa indetta presso la Fondazione, avvenuta in data 16 settembre, con particolare riferimento alle asserzioni del Presidente pro-tempore della Fondazione Casa di Riposo “Città di Abbiategrasso”, riteniamo doveroso fare le seguenti specificazioni, esplicative e non esaustive, in merito al nostro operato nel quinquennio 2013-2018

  • I 100.000 euro versati alla Fondazione da parte della Regione nel mese di dicembre 2017, ricordati dal Presidente, non rappresentano un evento per così dire “fortunoso” per la precedente Amministrazione, costituendo semplicemente il saldo dei normali contributi regionali dovuti proprio di quell’anno, il 2017.

Tale cifra, pertanto, sarebbe stata in ogni caso di competenza del 2017, anche se fosse stata accreditata, per ipotesi, successivamente (ad es. nel gennaio 2018) sul c/c della Casa di Riposo (vedasi la differenza fra “conto cassa” e “conto competenza” e quella fra “situazione economica” e situazione finanziaria”).

  • I 40.000 euro di extra budget accordati alla Fondazione da parte di ATS non derivano certo da un intervento della “dea bendata” ma bensì da un accurato lavoro di rendicontazione delle classi SOSIA e da una scrupolosa ricerca del più alto livello di saturazione dei posti letto. In sostanza si è lavorato di più e meglio e per questo si è stati premiati. Ci teniamo a sottolineare che il lavorare bene purtroppo non comporta il certo riconoscimento di un extra-budget, ma sicuramente è “conditio sine qua non” per poterlo richiedere.
  • Il Presidente ha sottolineato più volte che il 2018 è stato un anno condiviso tra due amministrazioni. Tale sottolineatura va però meglio specificata. Il nostro Consiglio di Amministrazione era infatti in scadenza a febbraio 2018. La proroga al mese di Aprile è stata richiesta dal Sindaco (vedasi relativi verbali) nello stesso mese di Febbraio 2018 al fine di poter approvare il bilancio consuntivo. Pertanto nei sei mesi precedenti la nostra scadenza prevista (cioè dal settembre 2017), si è operato unicamente in regime di amministrazione ordinaria, non potendo nell’ultimo semestre operare in regime di amministrazione straordinaria.
  • Il primo atto del nostro Consiglio di Amministrazione nel 2013 è stato l’approvazione di un bilancio 2012 avente circa 280.000 Euro di passività. A questo andava aggiunta la presenza di appalti pluriennali “blindati” rinnovati nell’anno precedente (ristorazione, servizi assistenziali, direttore amministrativo…). Con queste gravose premesse abbiamo dato il via ad un processo di risanamento (revisione del contratto di ristorazione e relativo recupero di 48.000 € di contratto di locazione, cambio del direttore amministrativo…) che ha visto una progressiva riduzione delle passività sino a giungere ai 40.000 di attivo del bilancio 2017.
  • Al fine di non lasciare a chi ci sarebbe succeduto la presenza di appalti pluriennali con clausole risolutorie difficilmente applicabili (rendendo così – di fatto – “vincolata” la loro amministrazione), sin dalle prime sedute abbiamo deliberato la scadenza degli appalti a fine 2018, in modo da consentire al nuovo Consiglio la possibilità di conoscere i servizi e decidere in merito. Tale nostra scelta ha visto come conseguenza l’effettivo cambio di appalto durante il 2018/2019 dei servizi assistenziali e di quello di fisioterapia. Eccettua questa norma il contratto del Direttore Generale che, per statuto, deve essere quinquennale. Anche in questo caso però, si è provveduto in sede di stesura del contratto, ad inserire clausole risolutorie non presenti nel contratto con il precedente Direttore.
  • Per quanto concerne le spese relative ai corsi sulla sicurezza ci preme specificare che abbiamo sempre dato seguito alle richieste formative pervenuteci dall’RSPP. Sottolineiamo inoltre il fatto che la spesa indicata dall’attuale Presidente (18.000 Euro) ci appare eccessiva. Fa capo alla Fondazione, infatti, formare i propri dipendenti (attualmente una ventina) mentre, come da contratto in essere durante la nostra amministrazione, faceva capo alle società/cooperative la formazione dei propri dipendenti (vedasi contratti). Ne deriva che o durante il 2018 vi è stata una spesa di circa 1000 euro a dipendente (dato francamente poco possibile) oppure sono stati finanziati i corsi anche per i dipendenti delle ditte appaltatrici (cosa questa in contrasto con i contratti).
  • Durante il nostro mandato non abbiamo mai rifiutato di incontrare le OOSS né tantomeno di fornire loro tutti i dati che ci venivano richiesti. Vorremmo inoltre precisare che sono state riprese e concluse le trattative che hanno portato al pagamento ed alla liquidazione di tutti i premi arretrati di responsabilità e produttività facenti parte del Fondo Miglioramento Servizi e imputabili, al nostro insediamento, agli anni 2011 e 2012 (pertanto riferibili alla gestione precedente la nostra). Tale liquidazione ha avuto un impatto economico e finanziario non indifferente (vedasi relazioni del Revisore dei Conti e Note di Bilancio).
  • “Riguardo la sostituzione della figura di Coordinatore Infermieristico, è opportuno chiarire che la scelta posta in atto dalle precedenti Amministrazioni, ovvero conferire con lettera di incarico tale funzione, non deve essere ricondotta ad una irregolarità nell’affidamento dell’incarico (nessuna normativa regionale o nazionale, passata e attuale prescrive che per il ruolo di coordinatore sia necessario il Master in “Coordinamento delle professioni sanitarie”).

Pertanto la scelta (assolutamente lecita) per il “cambio” va ricondotta ad una nuova e ponderata valutazione dell’attuale CDA e non a un errato conferimento di ruoli ed incarichi delle precedenti gestioni.”

  • In merito alle richieste del personale riteniamo di poter dire con orgoglio che non abbiamo mai rifiutato alcun confronto richiesto. Per contro abbiamo sempre risposto alle istanze sollevate dal personale. Certo, non sempre le nostre risposte sono piaciute (vedasi la questione dell’introduzione del pagamento del buono mensa), ma mai si è rifiutato di rendere merito di quello che si faceva.

Tutto quanto sopra descritto per ribadire quanto segue:

  • I risultati positivi dell’esercizio 2017 non sono attribuibili a coincidenze fortuite e fortunate
  • Abbiamo dato seguito ad un risanamento economico progressivo che ha visto un passaggio da una negatività di 280.000 euro ad una positività di 40.000
  • Si è provveduto al costante monitoraggio del budget previsionale rispetto alle entrate/uscite reali
  • Si è provveduto al pagamento di tutti premi non liquidati precedentemente al nostro quinquennio
  • Si è provveduto ad intrecciare ottimi rapporti con le OOSS
  • Nel 2018 abbiamo amministrato unicamente in regime ORDINARIO (non alterando le scelte fatte nel corso del 2017 che hanno determinato l’attività di bilancio e quindi, in conformità alle procedure economiche virtuose implementate durante la nostra amministrazione, non impegnando il successivo consiglio a spese extra non pianificabili in un budget)
  • Abbiamo assolto ai nostri doveri sulla sicurezza

Auspichiamo che il nuovo CDA possa operare al meglio per la Fondazione, fiduciosi che la competenza e la saggezza dei nuovi componenti (unitamente all’ampia libertà negli appalti derivata dalle nostre deliberazioni) conduca la Fondazione ad ottenere risultati, non solo di bilancio ma anche di qualità di servizi e serenità del personale, ben migliori di quelli che noi, con fatica, onestà e dedizione, siamo riusciti ad ottenere.  GIANFRANCO ZUCCHELLI E PRESIDENTE E CONSIGLERI DEL PRECEDENTE CDA”