ABBIATEGRASSO – La variante al Piano di Governo del Territorio era il punto più importante e atteso del Consiglio comunale del 12 dicembre. Già era trapelata la notizia che in Giunta l’assessore Squeo, espressione delle 2 liste civiche, aveva votato contro, quindi l’assenza dei 3 consiglieri delle liste di riferimento non ha sorpreso più di tanto chi ne era a conoscenza. Anche se ciascuno è responsabile del suo voto, votare a favore da parte dei consiglieri Ceretti, Buzzi, Balzarotti, avrebbe voluto dire disconoscere l’unico assessore che li rappresentava in Giunta. D’altra parte la voce critica delle liste civiche non è mai mancata nei confronti del Pd con cui fino ad ora hanno condiviso la maggioranza. Più volte hanno espresso critiche e sollecitato e indicato soluzioni diverse, la loro assenza quindi non si può considerare del tutto imprevedibile. La variante è stata presentata dall’ass. Brusati coadiuvato dai 4 consulenti, gli architetti Bisogni, Ferrari, Ferrante, Guastamacchia. L’ass. Brusati ha detto che “la variante si può riassumere con i termini: ascolto, condivisione, coraggio, tutela, semplificazione. Abbiamo condotto un’attività di ascolto di proposte che hanno contribuito alle scelte della variante, che consiglio di utilizzare ai prossimi amministratori..Ai tavoli di lavoro hanno partecipato 150 persone. Si sono volute creare le condizioni per una città policentrica che superi le diversità tra centro e periferia. Al posto della Strada Parco, non più una tangenziale ma un elemento lineare, un percorso ciclopedonale per salvaguardare il territorio. La variante individua anche luoghi turistici e aree per attività agricole. Un nuovo Parco attorno all’Annunciata…E’ la variante del coraggio e della consapevolezza che i problemi vanno affrontati e risolti nonostante le pressioni”. Evidente ed esplicitato il riferimento al contenzioso per l’S2 e la strenua difesa del ‘Pagiannunz’, la zona umida di viale Giotto, al posto di quanto intendeva edificare la proprietà che ora chiede 1.900.000 euro di danni, alla cui contribuzione peraltro si sono esposti tutti coloro che hanno votato la variante. Non è difficile da intuire quindi che anche questo possa aver influito su qualche defezione. L’ass. Brusati ha descritto anche la variante lungo l’area di via Dante che prevede un mix funzionale con spazi abitativi e di uso pubblico per connettere una parte prima isolata del tessuto urbano, poi ha passato la parola ai tecnici che sono appunto entrati nei particolari tecnici e illustrato la copiosa documentazione che avevano prodotto. Dopo un primo giro di domande e puntualizzazioni dei consiglieri, le risposte a Finiguerra della Segretaria Guglielmini sulla mancanza del parere di regolarità contabile lamentato dall’ass. Squeo, si è giunti dopo gli interventi alle dichiarazioni di voto. In un appassionato intervento Bottene (PdL) ha respinto l’etichetta di cementificatori e ha ricordato che la gente utilizza la grande distribuzione e alla sua affermazione “non dico no al consumo di suolo, perché le città dobbiamo dotarle di strutture e infrastrutture”, gli ecologisti hanno ‘rumoreggiato’in aula. Finiguerra (Cambiamo A.) pur condividendone i principi generali ha criticato la totale mancanza di progettualità per affrontare i problemi della città, “Un PGT dovrebbe dire qual è la città che vogliamo – ha detto – non c’è un piano per le strutture sportive, non c’è per quelle culturali, per le barriere architettoniche, per il raddoppio della Mi-Mo, per un sottopasso, per la viabilità…” Dopo interventi a favore o contro da parte di esponenti della maggioranza e minoranza, Nicoli (Officina del Territorio) ha terminato di leggere un testo e per questo l’intervento a molti colleghi e al pubblico è sembrato preventivamente concordato e non frutto di scelte nate dal dibattito, dichiarando infine che “anche se questo non è il nostro PGT per un atto di responsabilità vista l’irresponsabilità di alcuni membri dell’ex maggioranza lo votiamo”. La variante al PGT è stata quindi adottata, dopo un estenuante Consiglio iniziato alle 20.30 e terminato dopo l’una di notte, in un’aula gelida senza riscaldamento, con gli 8 voti favorevoli del Pd ed i 2 dei consiglieri di minoranza dell’Officina. Il commento unanime delle minoranza è stato: è cambiata la maggioranza. Il giorno dopo l’assessore Squeo ha presentato le dimissioni. E.G.