L'eco della città

Breve intervista al divo Cracco: abbiatensi ciula?

ABBIATEGRASSO – Non è stato facile riuscire a fargli qualche domanda. Avvicinato con alcuni colleghi prima dell’inizio della conferenza perché ci dedicasse qualche minuto, è passato oltre, richiamato da una moltitudine che reclamava selfie e foto ricordo dell’evento. Una sua collaboratrice ci ha invitati ad accreditarci all’ingresso per richiedere un’intervista. Alla reception un ragazzo ci ha accompagnati dalla responsabile, la stessa che ci aveva inviati da lui e che ora negava ogni possibilità “non essendo una conferenza stampa”. E’ poi intervenuto un altro collaboratore per dire di lasciare i propri riferimenti ed essere eventualmente richiamati per porre domande. Nel frattempo avevamo occasione di parlare con un’entusiasta collaboratrice che ci ha descritto il progetto: “Il programma è ricco di eventi: degustazioni, showcooking con chef stellati ma anche iniziative culturali e degustazioni a prezzi contenuti per le famiglie…” Un’offerta varia che prevede per ogni evento l’utilizzo di materie prime a km 0 come richiesto dalle norme di Expo, saranno quindi coinvolti i produttori locali, in primis i prodotti a marchio Parco del Ticino. Riusciamo ad avvicinare Carlo Cracco e invece di chiedergli un selfie registriamo un’intervista, gli diciamo che collaboriamo con un settimanale locale, che come abbiatensi lo riteniamo un personaggio emergente che sta cavalcando l’onda del successo, un successo che con i nostri concittadini gli auguriamo e che speriamo di condividere. Gli diciamo che abbiamo appena avuto modo di sapere qualcosa in più dei suoi programmi, grazie a una persona dell’organizzazione e se non pensa che, se fosse stato possibile conoscere prima il suo progetto, potendone valutare validità e vantaggi, si sarebbero potute evitare polemiche spiacevoli per tutti. “Le polemiche non le ho fatte io, – ci ha detto Cracco – io non lavoro per le polemiche, io lavoro e basta. Se la giornalista avesse detto prima…” Facciamo presente che le controversie sono politiche, sono iniziate quando la minoranza ha contestato alla maggioranza di aver fatto un bando ad hoc per lui. Interrompe e ribadisce di non essere di molte parole, di privilegiare il lavoro “cerco di essere disponibile e di metterci tutto l’impegno…” Rispondiamo che ci attendiamo senz’altro eventi riusciti che dimostrino concretamente che l’assegnazione dell’Annunciata a Cracco, indiscusso fenomeno mediatico, seppur gratuitamente, è stato un ottimo investimento… Afferma: “Non sono io l’investimento, fate la vostra parte, se non la fate, se avete questa roba qua e non la utilizzate siete dei ciula”. Cracco se ne va prima che possiamo rassicurarlo: gli abbiatensi sono consci della bellezza dell’ex convento, riacquistata con quasi 11 milioni di euro di soldi pubblici, gli augurano di tutto cuore un enorme successo, perché con il suo carisma e il suo talento riesca a trascinare molti visitatori ad Abbiategrasso, per far conoscere il suo territorio che vuol dire Parco del Ticino, i navigli, il fiume, una splendida risorsa della città metropolitana. Se dimostrerà di essere, lo ripetiamo, un ottimo investimento, gli abbiatensi che non mancheranno di presentare nuove idee e proposte da condividere, preso atto delle ricadute positive, non saranno sicuramente così “ciula” da farselo scappare. E.G.

 

Exit mobile version