ABBIATEGRASSO – La convocazione del Consiglio comunale di mercoledì 29 marzo dalle 20.30 prevedeva di proseguire “in caso di mancato esaurimento dell’esame degli argomenti, per giovedì 30 marzo alle 20.30”, quindi quando l’assessore Brusati ha cominciato a presentare il Documento Unico di Programmazione 2017-2019 e bilancio di previsione 2017-2019 poiché era passata da mezz’ora la mezzanotte, e in aula erano rimasti solo 2 giornalisti, il consigliere Finiguerra l’ha fatto notare e vista l’ora e l’importanza dell’argomento ha chiesto di rinviare al giorno dopo, com’era d’altra parte previsto. Il Pd però si è opposto e, messa ai voti la proposta, è stata votata 7 a 7. Da una parte i 7 Pd per continuare, dall’altra 7 di cui 3 PdL, Finiguerra, 3 delle liste civiche, si sono astenuti Matarazzo e i 2 consiglieri dell’Officina. Non avendo raggiunto la maggioranza, come da regolamento, si è quindi continuato. Ma invece di discutere del bilancio è iniziata una bagarre tra chi come Ranzani (Pd) metteva in dubbio che non si volesse votare perché non c’era il pubblico in sala a cui ribatteva Gornati (PdL): “Sono perplesso, il bilancio diventa un adempimento di legge da portare fuori in fretta. E’ una mancanza di rispetto nei confronti del Consiglio…” A questo punto Buzzi (Vivere Abbiategrasso) se ne va, Finiguerra dichiara già il suo voto contrario vista l’indisponibilità del Pd a discuterne non frettolosamente, Albini (Pd) ricorda che l’anno scorso si era fatto molto più tardi, Ranzani (Pd) ha parlato di clima assurdo e si è detto ‘mortificato’. Ceretti a sua volta per il motivo opposto si è detto “rammaricato perché non si è voluto trattare il bilancio in modo diverso. Avrei voluto parlarne con calma, trovo assurdo che si sia voluto andare avanti nella notte”. Insomma la discussione non è partita e in poco meno di un’ora si è arrivati al voto: il bilancio è stato approvato con 9 voti, 7 dei Pd a cui si sono aggiunti Matarazzo e Stefano Balzarotti che si è confermato per l’ennesima volta la ‘stampella’ dell’Amministrazione Arrara. Hanno votato contro in 7, i 2 consiglieri dell’Officina, i 3 del PdL, Finiguerra e Ceretti che ha confermato la sua posizione critica per l’operato della maggioranza di cui è comunque parte. E.G.