ABBIATEGRASSO – Riceviamo e pubblichiamo da Legambiente, Terre di Parchi. “È difficile non vederla come una tassa sui ciclisti: di punto in bianco, da fine febbraio, i ciclisti che vorranno utilizzare il prezioso servizio del bicipark – che ha permesso finalmente di eliminare il problema dei furti delle biciclette presso la stazione ferroviaria – dovranno pagare una tassa annuale di 40 euro decisa dal Comune di Abbiategrasso senza coinvolgere le associazioni locali, come invece promesso in Consiglio comunale.
“Siamo sbalorditi da questa decisione che è stata comunicata agli utenti del Bicipark senza fornire spiegazioni sul perché di questa tassa, visto che il servizio funziona da anni gratuitamente e volevamo contribuire a migliorarlo” affermano i responsabili di Legambiente Terre di Parchi. Il tutto è stato deciso a porte chiuse, ignorando la richiesta di incontro avanzata in sede di Consulta ecologica da Legambiente, rivolta al vicesindaco Albetti e che vedeva favorevole anche l’assessore Cattaneo.
La decisione sorprende ancora di più in una situazione in cui il servizio del Bicipark dovrebbe essere reso disponibile a un maggior numero di utenti e che invece l’applicazione di una tassa rischia di allontanare potenziali nuovi utenti.
Incredibilmente proprio i ciclisti “pendolari” – ovvero quelli che usano i mezzi più ecologici e di nessun impatto per la città – saranno tassati”.
“Ancora una volta – lamenta l’associazione che pure presidia tutti i momenti e gli organi consultivi – ci chiediamo come dialogare con l’amministrazione e come poter contribuire al miglioramento dei servizi della città, in particolare quelli rivolti a utenti deboli quali pedoni e ciclisti”.
L’associazione conclude commentando amaramente che ad oggi sta ancora aspettando di vedere interventi a favore della mobilità dolce e sostenibile, assistendo solo a interventi che favoriscono la circolazione delle auto a ogni costo: abolizione della Ztl nel centro storico, noncuranza dei divieti per inquinamento atmosferico, doppio senso in via Mazzini ecc.
L’associazione comunque non desiste e chiederà ancora una volta un incontro in Consulta su questo tema. L’intento sarà quello di capire se siano state valutate tutte le alternative prima di prendere questa scelta molto discutibile, che dal testo della delibera sembra basata su valutazioni tecnico-economiche molto semplicistiche. E magari sarà anche l’occasione di conoscere le politiche di mobilità sostenibile di questa amministrazione.