ABBIATEGRASSO – Pochi istanti dopo la pubblicazione sulla pagina Facebook dell’Eco della Città dell’intervento di Legambiente Terre di Parchi, assessori e cittadini in un botta e risposta a suon di “post” hanno dato il via al dibattito sull’utilità del Bicipark alla stazione, il servizio inaugurato lo scorso maggio che consente ai cittadini iscritti di parcheggiare in piena sicurezza la propria bicicletta in un’area apposita, recintata, dopo aver ritirato il kit di identificazione (costo promozionale € 10), composto da un badge personale, da un catarifrangente dotato di chip da inserire sui raggi della ruota anteriore della bici e da un adesivo per marchiare la bici e registrarla nel Registro Italiano Bici (se non ancora “targata”). “A mio avviso – ha commentato P.L. – è prematuro fare una riflessione del servizio ora. Anche noi come Cambiamo Abbiategrasso abbiamo diverse perplessità riguardo regole e gestione del servizio, ma preferiamo ricontrollare i dati dopo l’apertura delle scuole. In questo momento, tra scuole chiuse e l’inizio per molti anche delle vacanze, il servizio non è comunque a regime”. L’assessore Giovanni Brusati ha sottolineato: “La critica è sempre costruttiva se si basa su informazioni corrette. La lista d’attesa è stata sbloccata e i 10 euro sono una tantum per la dotazione di base. I posti free ci sono e non vengono usati. Il periodo, considerato la chiusura delle scuole, non è il più indicativo per fare delle analisi”. Così Legambiente ha subito “corretto il tiro” dichiarando: “Confermiamo che il Comune ha riaperto la lista d’attesa, non eravamo aggiornati da qualche giorno. Però – evidenziano comunque gli ambientalisti – ci spiace vedere ancora poco utilizzato il servizio, vedere piene le rastrelliere free che non sono sufficienti (vedere le foto) e ancora i cartelli del Comune che minacciano la rimozione delle biciclette che non hanno trovato posto nei vari stalli. E’ una fotografia che mostra come ci sarebbe potenzialmente ancora tanta gente che potrebbe usare il Bicipark anche in questo periodo. Per questo suggeriamo di puntare sulla promozione e sugli incentivi piuttosto che sulla coercizione… Specifichiamo che siamo utenti del servizio e che lo stiamo apprezzando ma anche monitorando dalla inaugurazione”. Non sono piaciuti alcuni cartelli affissi sulle bici stesse, parcheggiate fuori dal Bicipark: “Nei giorni scorsi sulle bici legate fuori dalla stazione a pali alberi etc etc, – fa notare ancora P.L. – è stato affisso un cartello, fuorviante, senza logo del comune, con la minaccia della rimozione della bici e il rimando ad una ordinanza. Credo sarebbe stato più corretto avvertire meglio i ciclisti della presenza di rastrelliere libere sulla destra della stazione, tra il parcheggio auto e il muro di cinta. Chi arriva all’entrata della stazione infatti non le vede, perché sono nascoste dal muro di cinta. Anche perché chi ora volesse iscriversi al Bicipark non può farlo, i posti risultano tutti occupati, anche se di fatto sono per la gran parte vuoti”. Sul fatto che ci sono posti vuoti nel Bicipark e tante bici parcheggiate qua e là all’esterno, una cittadina, V.C., scrive: “Un post del Comune elogiava il fatto che c’era la lista di attesa, leggendo ciò sono rimasta perplessa, perché passando tutti i giorni ho visto che c’erano parecchi posti liberi, forse i pendolari oltre alla spesa dei vari abbonamenti non vorranno farsi carico anche di questa spesa”. D.R. aggiunge: “Ci sono più bici fuori che dentro”. Interviene anche l’assessore Emanuele Granziero,
in risposta a V.C.: “Scusi ma forse non ha capito, sono stati venduti 160 kit più c’era una lista d’attesa di 25 persone. Valutato che non tutti e 160 stanno utilizzando con frequenza il servizio ma solo una media di 80 giornalieri, abbiamo deciso di assegnare i restanti 25 in lista di attesa”. “Attendiamo il mese di settembre, con la riapertura delle scuole, può essere…” ha infine concluso la cittadina abbiatense. S.O.