MILANO – La cultura per rilanciarsi dopo l’emergenza pandemica, per dare piena forma e realizzazione al rilancio che Bergamo e Brescia pianificano e immaginano dopo la vicenda covid19: nasce nel 2020 l’idea della Capitale della Cultura 2023 di Bergamo e Brescia che si concretizza nel tema cardine de “La Città illuminata”, un progetto che non vuol essere una rassegna di eventi lunga un anno, ma che mira a costruire una visione del futuro da lasciare in eredità all’intero territorio.
Il tessuto produttivo manifatturiero di queste due città è da sempre tra quelli a maggiore valore aggiunto di tutta l’Europa, così come è la dorsale storica che ha contribuito allo sviluppo e alla modernizzazione del nostro Paese. Partendo da questo scenario sono stati costruiti percorsi collaborativi tra due aspetti culturali spesso posti in antitesi, quello legato alla cultura umanistica e artistica e quello scientifico/tecnologico che in questo contesto saranno rielaborati e uniti per costruire un’eredità da lasciare al territorio a conclusione dell’anno.
Il Dossier Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 “La città illuminata”, realizzato grazie al supporto del Centro di Ricerca ASK – Art, Science and Knowledge dell’Università Bocconi e con il sostegno del Comitato Bergamo Brescia 2023 e di Intesa Sanpaolo, si articola in quattro aree su cui saranno realizzati iniziative ed eventi che renderanno Bergamo e Brescia protagoniste del palinsesto culturale italiano ed europeo durante tutto il 2023.
“La cultura come cura” ha lo scopo di aiutare a costruire una memoria condivisa con uno sguardo di speranza verso il futuro. A questa si aggiungono: “La città natura” che avrà l’obiettivo di stimolare la riflessione sul rapporto tra spazi urbani e spazi naturali, una delle grandi sfide di questo secolo per rendere le due città più verdi e sostenibili; “La città dei tesori nascosti” per ripensare, reinterpretare e riprogettare il rapporto con i patrimoni culturali di entrambi i territori e infine “La città che inventa”, un insieme di progetti che vede protagoniste le imprese e le loro associazioni di rappresentanza che insieme alle istituzioni artistiche e culturaliracconteranno la grande capacità inventiva, progettuale e realizzativa del manifatturiero caratteristico di questi luoghi.
Queste sono le linee guida del dossier presentato questa mattina alle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo alla presenza di Dario Franceschini, ministro per i beni e le attività culturali, Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia, Giuseppe Sala, sindaco di Milano, Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, Emilio Del Bono, sindaco di Brescia, Stefano Baia Curioni, professore associato del Dipartimento di Scienze sociali e politiche dell’Università Bocconi, Giovanni Fosti, presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo, ed Enrico Pazzali, presidente del comitato Bergamo-Brescia Capitale Italiana della cultura 2023.
Il dossier di partecipazione è stato realizzato attraverso un lavoro di progettazione condiviso che ha visto il coinvolgimento delle due città con l’idea che le due amministrazioni si muovessero all’unisono per strutturare un percorso coerente che permettesse di accettare e includere le differenze così da disegnare una visione di un progetto in grado di unire i due poli di una ipotetica area metropolitana tra Bergamo e Brescia.
Nella prima fase di ascolto è stato possibile mappare i luoghi e gli attori della cultura a cui hanno fatto seguito una serie di interviste qualitative per identificare le relazioni fra le due città e il livello di integrazione culturale fra le due province su cui attivare successivamente i tavoli di lavoro a cui hanno partecipato più di 300 realtà capaci di costruire una serie di iniziative coerenti con l’obiettivo finale.
Nel corso dell’anno verranno messe in campo tutte le strutture necessarie per la realizzazione dell’evento, a partire, per esempio, da una piattaforma online che mostrerà su base quindicinale gli eventi in corso nelle due città e nei due territori.
“Bergamo-Brescia Capitale Italiana della cultura 2023” sarà anche una grande occasione per il coinvolgimento delle scuole, primarie e secondarie, e per la creazione di una carta di identità culturale per le scuole elementari. La popolazione studentesca è considerata centrale per la formazione della città culturale, per la costruzione di una memoria condivisa e soprattutto per creare uno sguardo sul futuro.
Si prevede infine di coinvolgere e potenziare la rete dei volontari, sia per il supporto agli eventi che per le azioni di promozione territoriale e accoglienza. Volontari che già durante i momenti più critici di questi anni hanno mostrato di saper mettere in campo azioni virtuose per la comunità.
La governance vede come riferimenti principali del progetto i Comuni di Bergamo e di Brescia con i rispettivi sindaci e assessorati alla Cultura, la Fondazione Cariplo e le due fondazioni di comunità dei capoluoghi come membri onorari del Comitato Bergamo Brescia 2023 guidato dal presidente Enrico Pazzali. Il contributo di Intesa Sanpaolo sarà molto importante per la realizzazione dell’evento.