Albino Piana, classe 1946, ha un numero in mente.
Come succede in certi incubi, vorrebbe cambiarlo, ma non può, non si può.
Il numero è 236. Corrisponde alle donazioni di sangue che il non più giovanissimo dirigente dell’Avis di Gaggiano ha effettuato nel corso degli anni.
Sono tante, tantissime.
E pensare che aveva cominciato durante il servizio militare, in Sicilia, ma (confessa ancor oggi) solo per avere diritto ai giorni di riposo in branda.
Ma quelle sono fuori dal conteggio, che avrebbe dovuto cessare già al compimento del sessantacinquesimo anno d’età; è andato oltre col consenso del medico, ma adesso basta.
Una di più, non ci sta.
Piana è stato anche presidente dell’Avis dal 1996 al 2008, ha contribuito in prima linea al grande cambiamento imposto dai tempi nuovi e all’ampliamento dell’attività, del numero dei volontari, del numero delle donazioni, passate dalle 329 del primo anno (il lontanissimo 1964) al record realizzato nel 2009 di 1.232.
Ha patito, assieme agli altri dirigenti e soci, la forzata chiusura del centro prelievi di via De Gasperi.
Patisce ancora di più il forzato abbandono, anche se, naturalmente, non si allontanerà di molto dall’attività del gruppo che, proprio per i ritiri di gente come lui, ha sempre più bisogno di gente come lui per ricordare ai distratti che questo è un lavoro che non finisce mai. Avis Gaggiano