VERMEZZO – A Vermezzo vi è da alcuni anni una realtà giovanile molto interessante e significativa, è l’ASSOCIAZIONE ORIZZONTI, che, fondata da Gina Arielli nel 2011, opera a Vermezzo e nel territorio dell’abbiatense con uno scopo ben preciso e di grande valore ideale, quello di aiutare i giovani ad essere protagonisti nel sociale e attori di cultura. Di fatto è una associazione con una impronta originale, in una società che considera i giovani come parte passiva e incapace di prendersi responsabilità questa associazione dà un segnale del tutto diverso, punta sui giovani e crede in essi, nella loro freschezza e spontaneità. E’ nel territorio abbiatense un segnale nuovo da cui vi è molto da imparare, perchè indica un metodo di rapporto tra le diverse generazioni che difficilmente è praticato: vi sono spesso dei muri o tanta indifferenza, invece a Vermezzo vi è un segnale diverso, domina il metodo di un rapporto tra generazioni diverse, un rapporto che valorizza l’altro, i giovani valorizzano chi ha più esperienza, gli adulti valorizzano i giovani e li lanciano nella società, facendo un passo indietro, non sostituendosi a loro, non pensando di avere sempre ragione.
Questo metodo lo si è visto in atto in una serata interessante e molto stimolante, quella di venerdì 23 settembre a Vermezzo dove i giovani dell’Associazione Orizzonti hanno organizzato una conferenza sul tema della legalità. Introdotta dal cancelliere Salvatore Quarta che ha sottolineato l’importanza di un giudizio sul tema della legalità, in quanto su questo tema si gioca il futuro della nostra democrazia la conferenza è stata animata dagli interventi di tre magistrati, la dott.ssa Monica Cavassa, il dott. Simone Pucci e il dott. Alberto Dones, che in forza della loro esperienza hanno suggerito alcune riflessioni sul sistema legale italiano e sulle sue contraddizioni: la corruzione e la concussione sono stati i due argomenti centrali dei loro interventi, a segnalare che oggi in Italia vi è ancora molto da fare per sconfiggere questa grave immoralità che appesantisce e indebolisce la nostra democrazia. Ne è seguito un dibattito vivace che ha documentato l’interesse dei giovani per le questioni più vive della nostra società, contraddicendo il luogo comune della loro indifferenza!
La conferenza si è svolta in condizioni di sicurezza grazie all’interessamento e alla presenza del Maresciallo Stefanelli che ha voluto assicurare la vigilanza delle forze dell’ordine così che l’iniziativa potesse svolgersi nel miglior modo possibile, come è stato, un dialogo libero e sereno.