ABBIATEGRASSO – L’associazione ANPI, impegnata da sempre a difendere i principi costituzionali e i valori dell’antifascismo, attualmente mostra grande preoccupazione per la presenza nella nostra Provincia e nel Paese di formazioni neo-fasciste, lasciate libere di organizzare iniziative e manifestazioni, di richiedere spazi e sedi alle istituzioni. L’ha sottolineato anche Gianmarco Garbi, presidente della Sezione abbiatense “Giovanni Pesce-Visone”, durante l’assemblea annuale degli iscritti svoltasi la mattina di domenica 20 gennaio nei locali della Cooperativa Rinascita, ricordando recenti fatti accaduti in città, come la concessione di spazi comunali a Lealtà Azione e l’opposizione delle forze antifasciste con un presidio e una mozione presentata in Consiglio Comunale, purtroppo bocciata. Preoccupazione condivisa, oltre che da iscritti e simpatizzanti, da Primo Minelli, intervenuto all’assemblea per conto del Comitato Provinciale. “Occorre combattere con forza i messaggi lanciati da queste formazioni e le coperture politiche, segnali di un malessere profondo che investe il Paese. E’ una necessità fondamentale oggi riprendere una grande azione antifascista unitaria, che si opponga ai pericoli che si stanno affacciando, ai momenti del passato che ritornano sotto forme diverse”, questo l’invito rivolto con decisione da Minelli a quanti riconoscono in ANPI un baluardo democratico, costituzionale e antifascista, spiegando poi che ciò non significa azzerare opinioni politiche diverse, perché “l’ANPI è storia ricca, gloriosa di pluralità di opinioni ma anche di forza unitaria: nel CNL c’erano comunisti, socialisti, cattolici, monarchici. Il 25 Aprile è patrimonio delle istituzioni repubblicane, non dell’ANPI, è storia dell’Italia, non di una parte dell’Italia. Non bisogna accettare la logica che relega la nostra azione in un angolo, non si deve lasciare campo libero a forze che non riconoscono la Storia”. Rimarcando, poi, il fatto che la Carta Costituzionale è profondamente antifascista in tutti i suoi articoli, ha invitato a spiegarne l’attualità ovunque, soprattutto nelle scuole, a non lasciarsi isolare come nostalgici di un passato glorioso, a combattere l’indifferenza e le logiche di razzismo per le opinioni, perché le leggi razziali furono emanate nell’indifferenza totale. “Mai come oggi – ha concluso Minelli – c’è bisogno di un’associazione come la nostra nella discussione politica, sociale e culturale”. Il presidente Garbi ha, quindi, ricordato le iniziative svolte lo scorso anno e quelle in programmazione per l’anno in corso, tra cui una mostra con dibattito sulle Foibe, prevista per il 9, 10 e 11 febbraio. La tesoriera Antonella Beri ha parlato, invece, di Bilancio, entrate e uscite, così commentando: “Riusciamo a creare presenza in città e coinvolgere la cittadinanza proponendo mostre e spettacoli”. Va, comunque, detto che a causa degli alti costi delle iniziative e di scarsi contributi comunali, si deve ricorrere anche all’autofinanziamento. Gli interventi degli iscritti hanno riproposto la necessità di arrivare ai giovani entrando nelle scuole e le difficoltà che s’incontrano al riguardo, le quali si possono superare costruendo un rapporto con i docenti, coinvolgendo il Comune e facendo riferimento anche all’Istituto Pedagogico della Resistenza. Da ultimo, a chi auspicava che la Corte Costituzionale decida di mettere fuori legge le forze che si richiamano al fascismo, Minelli ha risposto che “il problema non è legislativo: si sconfiggono le idee fasciste e reazionarie intervenendo sul sottofondo politico e culturale”. A chi chiedeva, invece, come comportarsi il 25 Aprile a livello locale, Minelli ha affermato deciso che “il 25 Aprile è degli italiani, non di chi ha vinto le elezioni nei vari Comuni”. E quanto alla democrazia diretta, vista come il non plus ultra della libertà, Minelli ha chiarito che “nella Costituzione voluta dai Costituenti la democrazia rappresentativa è il nocciolo di una società democratica e libera”. M.B.