L'eco della città

“ANAS alla ricerca di nuovi ponti da fare crollare?”

ABBIATENSE – Riceviamo e pubblichiamo dai Comitati No Tangenziale: “In questo periodo di Coronavirus, di sconvolgimento nazionale ma soprattutto lombardo, di smarrimento dei cittadini ma anche dei Comuni che devono rispondere a un dramma senza precedenti e che tocca direttamente tutti senza distinzione, ANAS chiede agli enti locali coinvolti dal progetto di Superstrada Vigevano/Magenta di fare osservazioni utili per riaprire l’iter burocratico di approvazione, precedentemente annullato dalla sentenza del TAR Lombardia a fine gennaio.

Chiede in sostanza ai Comuni, alle prese con i gravissimi problemi causati da una pandemia inaspettata e senza precedenti, di usare le quasi inesistenti risorse di personale per stilare eventuali osservazioni rispetto a un progetto già fuori tempo massimo e francamente non urgente.

La tempistica non ci sembra la più azzeccata. Ci domandiamo chi e con quale interesse particolare possa in questo momento spingere la società che sovrintende alla costruzione di infrastrutture stradali a cercare di rimettere in pista un progetto vecchio, obsoleto e inutile per la soluzioni dei problemi di traffico locali. Non ci sembra tra l’altro che i tecnici di ANAS possano essere in questo momento disoccupati. Dovrebbero prioritariamente curare la manutenzione delle strade, censire e controllare i vari ponti e viadotti che, senza adeguati interventi, continuano a crollare. Evidentemente ANAS preferisce redigere nuovi progetti piuttosto che rendere sicure e non mortali le strade italiane. E questo nonostante i vertici della società siano da tempo e tuttora sotto indagine per le numerose mancate risposte alle segnalazioni di pericolo ricevute dai territori. Il crollo del ponte sul Magra ad Aulla è solo l’ultimo esempio di una serie di situazioni sottovalutate da ANAS nonostante le segnalazioni dei sindaci dei territori e nel caso citato è solo la’fortuna’ dovuta al traffico quasi inesistente per via delle misure di contenimento coronavirus che non si sia verificata l’ennesima strage. Non comprendiamo l’insistenza e la frenesia con cui la politica assegna ad ANAS il compito di fare  ripartire l’iter di un progetto che in questo momento particolare non sembra assolutamente prioritario, mentre ignora di proposito che soluzioni alternative, molto meno impattanti e  dispendiose, sono state già più volte proposte dal Territorio e dai suoi cittadini. La burocrazia fa proseguire per inerzia i progetti in corso mentre questo sarebbe il momento di ripensare complessivamente all’utilità vera delle infrastrutture, a quelle veramente necessarie e alla cura di quelle che necessitano di urgente manutenzione. In un territorio come quello lombardo, fortemente interconnesso, saturo di collegamenti stradali di ogni tipo, flagellato da un inquinamento dell’aria perennemente fuori legge e ora messo in ginocchio dalla pandemia di Covid-19, emerge dirompente l’esigenza di trovare soluzioni nuove, affinché gli spostamenti delle persone e delle cose diventino per davvero sostenibili. Qui, per ripartire, bisogna mettere al primo posto la salute, la tutela dell’ambiente e del clima, evitando di insistere su ricette che, come la Superstrada Vigevano-Magenta, appartengono a una ‘normalità’ a cui non vogliamo tornare e che non merita un centesimo in più di spesa pubblica. I fatti stanno dimostrando come il settore agricolo sia determinante, anzi strategico. In questo tempo speciale dove le normative regionali impongono alle persone di muoversi il meno possibile, numerose aziende agricole del nostro territorio stanno collaborando per organizzare consegne a domicilio e venire incontro alle esigenze dei cittadini.

La fortuna dell’abbiatense è insita nel suo territorio agricolo, equilibri naturali ed ecosistemi saranno l’opera infrastrutturale su cui puntare con le amministrazioni locali se saranno lungimiranti. Quanto sta accadendo ci dice che dobbiamo cambiare strategia di sviluppo, lo dobbiamo fare egoisticamente per la nostra sopravvivenza e per consegnare alla prossime generazioni un mondo più sano, più’ bello, più solidale e più felice. Perciò questa mossa maldestra di uno dei più importanti enti dello Stato ci rende scettici sulla possibilità che il ‘sistema Italia’ sappia guardare con occhio nuovo agli enormi problemi che ci attendono in futuro, ai tempi della più importante pandemia mondiale degli ultimi cento anni. Comitati No Tangenziale”.

 

 

 

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