ALBAIRATE – A un anno dalle prossime elezioni ad Albairate si prosegue con il maquillage urbanistico. Dopo gli autovelox,  i lampioni ai led, la sistemazione dei giochi al Parco Bellini e i catarifrangenti lungo la via Donatori del Sangue installati un mese fa e di cui non ne funzionano già otto, ora è la volta del “percorso vita” che si snoderà tra il Parco Bellini e altre zone verdi del paese. Tredicimila euro la cifra spesa per un totale di cinque postazioni, cinque cartelli per le indicazioni d’uso e una bacheca di inizio percorso. Il materiale utilizzato, a differenza dei classici Percorsi Vita costruiti in legno, è l’acciaio inox per evitare graffiature e rotture dovute ad eventuali atti vandalici. La realizzazione delle attrezzature, per la quale non è stato necessario predisporre un bando di gara poiché il costo è inferiore ai 40mila euro, è stata fatta dall’azienda CB Distribution di Barasso (VA). La motivazione di questo “percorso vita”, come si legge nella determina comunale, è “ … di promuovere il benessere fisico della cittadinanza dando modo di utilizzare liberamente le strutture pubbliche per l’esercizio di attività fisica all’aperto”. Con questa spesa di 13mila euro rimangono delusi i proprietari di cani (600 circa stando ad un primo censimento del 2017), che da un anno, attraverso una raccolta firme e a un progetto depositato in comune, desiderano avere un’area dedicata ai quattro zampe come fatto recentemente in altri “paesi di campagna”  vicini ad Albairate: Vermezzo e Zelo Surrigone, Gudo Visconti, Gaggiano, Cusago e Cisliano. La risposta, all’epoca era stata che oltre alla mancanza di soldi (il progetto prevedeva un costo massimo di 5mila euro) ci sarebbero stati problemi per la manutenzione dell’area e che comunque, essendo Albairate in campagna, “per il paese l’area cani non è una priorità”. Ma a rimanere delusi sono anche i cittadini che al giovedì si recano al mercato, in maggioranza anziani, e i frequentatori del Centro Sportivo, tra cui gli atleti della Robur Albairate, che camminano e parcheggiano le auto nella grande area ormai priva di strisce, ma piena di buche, alcune rattoppate, e cordoli delle aiuole quasi divelti. Simona Borgatti