L'eco della città

Addio Patty… Il tuo bellissimo sorriso ci parlava di un fiabesco, sognante Altrove

ABBIATEGRASSO – Il sorriso della Patty aveva la forza magica, financo magnetica, di catapultarti in un bellissimo altrove. La precedeva, o forse la spiegava, non lo so. Era forse parte dell’innata curiosità di chi si era nutrita- sin dai tempi del Liceo magentino Quasimodo, che è la scuola delle ragazze ‘deraciné’, inquiete, vivaci e particolarmente intelligenti, e quasi sempre belle o molto belle- soprattutto delle lettere. In tutte le sue multiformi espressioni. Per la Patty erano soprattutto il teatro, le arti espressive, la danza. Leggerla sulla Libertà, negli anni in cui le pagine culturali erano curate da Fabrizio Tassi, era uno dei miei passatempi preferiti il venerdì mattina. Non presto, certo. In quegli anni canzonavamo il tempo facendo tardi nei bar dell’est Ticino, e quegli anni (quelli in cui ci conoscemmo e frequentammo con tutti gli altri scappati dalla casa della realtà, ossia i giornalisti locali) erano soprattutto anni di bar Castello. Quindi si faceva tardi (la sera, e il mattino dopo). Quel bar Castello dov’è sempre stato magnetico passare e trascorrere del tempo, dal momento che non mancavano mai belle figliole da rimirare e buone bottiglie da stappare. Quando poi le due cose s’univano ‘alchemicamente’, ci pareva di toccare il cielo con un dito, e piazza Castello diventava la nostra Montmartre. La Patty era capace di smorzare ogni polemica derivante dal nostro diverso orientamento ‘ideale’ (ma d’altro canto un fascista reazionario, conservatore, maschilista e lefevriano non s’accoppia idealmente con nessuna); non era fatta per la politica e le sue miserie. Glielo dissi mentre svolgeva, peraltro benissimo, il ruolo d’addetto stampa di un’Amministrazione comunale del Magentino. Ma gli occhi della Patty guardavano Altrove, un altrove fatto di corpi lanciati nello spazio di un palco, nelle parole di una poesia o di una canzone. Mentre ieri sera pensavamo continuamente a lei, eravamo alla commemorazione di Franco Morgan, il doppiatore bustocco che rese immortale Claudia Mori in Buonasera Dottore. Ecco, per chi ricorda o manda a memoria quelle soffici e sognanti melodie, la dimensione preferita della Patty era quella. Alla passione per le arti, la Patty aveva unito quella per lo yoga e la fisioterapia. Gli anni del suo matrimonio, e del suo essere diventata madre, sono stati quelli in cui inevitabilmente ci si è persi di vista. Era molto che non la vedevo in sella alla sua bicicletta, dove spesso ricordo ci fosse un fiore, da qualche parte. Eravamo (parlo soprattutto per me) perennemente impegnati a correre, con la pretesa illusoria di portare a spasso il tempo di scacciare come per incanto tutto quello (tanto) che non ci piaceva e non ci piace. Pura illusione. La Patty doveva averlo colto in tempi non sospetti, ‘scartando’ di lato e dedicandosi a passioni che- appunto- guardavano quell’Altrove. Le parole che sono risuonate forti nella basilica di Santa Maria poco tempo fa, per l’Antonio, sono quelle cui pensiamo da ieri. ‘L’uomo vede, ma non comprende’, misura tutta la sua disperante limitatezza di essere umano, pensando a una giovane donna che oggi viene pianta da un marito, un dolce bimbo, una madre e due fratelli. La fede nella croce di Cristo, il Sia fatta la tua volontà del Padre Nostro sfidano con proverbiale violenza qualsiasi cosa che sia riconducibile alla ragione. Ma nella consapevolezza che vite come quella della Patty ci parlano costantemente di qualcosa che sfida la disperazione del pensare che sia tutto e solo materia, momento, finitezza. Lasciateci pensare al sorriso della Patty che s’irradia quando vedeva l’asta del Naviglio tra Cassinetta e Robecco, nell’incanto di una primavera. Lasciateci pensare che le parole del poeta sono più vere e più forti, persino della morte. “Ecco, ora scompaiono i volti e i luoghi. Assieme a quella parte di noi che li aveva amati. Per rinnovarsi, trasfigurati, in un’altra trama”.  Lasciateci con le parole di Fabrizio De Andrè. Buona notte, Sweet Princess. Fabrizio Provera

Dio di misericordia
Il tuo bel Paradiso
Lo hai fatto soprattutto
Per chi non ha sorriso
Per quelli che han vissuto
Con la coscienza pura
L’inferno esiste solo
Per chi ne ha paura

Meglio di lui nessuno
Mai ti potrà indicare
Gli errori di noi tutti
Che puoi e vuoi salvare

Ascolta la sua voce
Che ormai canta nel vento.

 

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