L'eco della città

Abbiategrasso e la Grande Guerra in mostra

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ABBIATEGRASSO – A 100 anni dal termine della Prima Guerra Mondiale la città di Abbiategrasso ha deciso di festeggiare con una mostra espositiva presso i Sotterranei del Castello Visconteo. Inaugurata sabato 3 novembre, resterà aperta ai visitatori fino a martedì 13, così da essere fruibile per gli studenti delle scuole, che avranno la possibilità di ammirare tramite oggetti, fotografie e modellini i reperti originali legati alla guerra. “Ogni Comune italiano oggi piange i suoi caduti, ad Abbiategrasso vogliamo onorare 210 uomini partiti per il fronte il cui ricordo è doveroso – ha affermato il sindaco Cesare Nai – E’ bello vedere una mostra così impegnativa, dedicata a chi ha sacrificato la vita per un ideale di patria che dev’essere tenuto vivo”. A tenere il filo del discorso è intervenuto anche l’assessore alla Cultura Beatrice Poggi: “Un allestimento veramente unico per cui si è impegnato anche il Comune, è infatti esposto un documento risalente al 1918 custodito dall’Amministrazione. Un ringraziamento va a tutte le Associazioni d’Arma, ma anche ai cittadini che hanno contribuito ad arricchire notevolmente questa bellissima iniziativa”. Un’esposizione più unica che rara, che raccoglie ogni tipo di reperto storico proveniente non solo dalle associazioni abbiatensi, come Alpini, Associazioni d’Arma, Filatelica, ma anche da tanti privati a dimostrazione di un’unità abbiatense. “Con questo allestimento non abbiamo voluto solo celebrare il secolo dalla fine della Prima Guerra, l’obbiettivo era dedicarla soprattutto alle persone – ha osservato Roberto Giuliani, direttore della Biblioteca Civica – ricordando le condizioni degli uomini, delle donne e dei bambini che stavano affrontando l’incubo della guerra”. In mostra molte cartoline dell’epoca e documenti dell’Archivio comunale della nostra città. Curioso senza dubbio il peculiare lavoro di Enrico Macchi con le sue riproduzioni di scene di guerra attraverso l’arte del modellismo, che permette una visione più immediata e interattiva degli scenari più cruenti, come le trincee o il settore orientale del Grappa. Presente anche un’interessante testimonianza letteraria, il diario di guerra di un prigioniero rinchiuso a Mauthausen in cui sono descritti tragici momenti della vita dei soldati. Una mostra completa a 360°, che affronta anche alcuni approfondimenti, come la nascita del paracadutismo militare grazie alla figura di Alessandro Tandura e la sua “arma” di comunicazione, i piccioni viaggiatori. Un allestimento celebrativo tra i più riusciti grazie alla preziosissima documentazione esposta, che offre la possibilità di studiare un grande evento del nostro passato attraverso reperti storici che ancora vivono sotto i nostri occhi. Ilaria Scarcella

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