ABBIATEGRASSO – Andrea Gillerio, Segretario Partito Democratico Abbiategrasso e Cassinetta di Lugagnano: “ Sabato 25 aprile saranno passati tre quarti di secolo dalla liberazione di Milano e dalla giornata che è diventata un simbolo della lotta per la libertà e per la democrazia. Si usciva allora da un periodo buio e cupo, che non era cominciato con l’inizio del secondo conflitto mondiale o con l’armistizio dell’8 settembre e la conseguente morsa del regime hitleriano sull’Italia centro settentrionale. Il dramma per l’Italia aveva avuto inizio con la marcia su Roma del 1922 e con la presa del potere da parte del regime fascista di Mussolini. Da allora, da quella ferita ancora aperta, trae origine il senso più profondo dell’anniversario della Liberazione. La giovane democrazia italiana era finita nelle mani di una dittatura violenta, arrogante e pericolosa, che per anni ha tentato di camuffare la propria natura autoritaria e disumana dietro le sembianze di un governo che si proclamava efficiente e popolare ma che in realtà stava minando alle basi il futuro e la prosperità dell’Italia. In fondo il fascismo è stato proprio questo. Un fallimento economico, sociale e culturale. L’inganno stava nel promettere un baratto tra libertà e benessere, tra democrazia e ordine. Non solo la guerra, ma tutti gli anni del ventennio hanno avuto la caratteristica di essere un’enorme sceneggiata, pagata da milioni di italiani sulla loro pelle e sacrificata all’altare di un leader egocentrico e incapace. Il 25 aprile 1945 ha significato la libertà da tutto questo. Ma d’altra parte ha portato alla liberazione di energie tenute imprigionate per decenni, alla liberazione del potenziale immenso di una società aperta e plurale, alla liberazione delle risorse di creatività e competenze di una civiltà costruita sui diritti e sulle capacità dei cittadini. Qualcuno ha impropriamente paragonato la liberazione dal nazifascismo all’atteso superamento di questa crisi sanitaria senza precedenti. Il confronto è a nostro parere irrispettoso e improprio. Ciò che stiamo vivendo è un prodotto della natura, che probabilmente ha potuto diffondersi per responsabilità umane, ma che ha trovato origine in un contesto biologico. Ciò che è stato abbattuto dal 25 aprile era un prodotto tutto umano, figlio di un’idea sbagliata e insensata dell’umanità e delle sue relazioni; si alimentava in fondo di disprezzo per la complessità e la ricchezza della natura umana e del tentativo di ridurre a banalità e ottuso ordine l’infinita varietà degli esseri umani. Le idee sbagliate alla base del fascismo sono ancora in circolazione e si alimentano di pregiudizi e superficialità. I sovranismi, i nazionalismi, i rigurgiti razzisti sono basati su idee e visioni che vanno combattute e sconfitte. Se un parallelo può essere trovato con la situazione attuale sta proprio nel considerare queste idee e queste visioni come un virus, rispetto al quale è importante generare il più possibile anticorpi e vaccini sociali. Ricordare il 75° anniversario della Liberazione serve proprio a questo: la libertà e la democrazia vanno rinnovate ogni giorno perché i semi dell’odio e della discriminazione vengano resi inerti e improduttivi”.